Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

La tecnologia deve essere neutrale e deve essere l’industria a sceglierla. È stata la ragione del successo degli americani. Gli americani non sono andati a orientare con la politica industriale le scelte nella tecnologia. Hanno lasciato che gli imprenditori, gli scienziati, i tecnici, si esprimessero veramente ed hanno la straordinaria potenzialità tecnologica che ognuno di noi sperimenta in questo momento. Lo stesso deve avvenire per l’industria che ha una capacità di innovazione straordinaria che deve essere messa al lavoro. Il tema della sicurezza poi richiede che le fonti fossili non vengano lasciate come un elemento residuale da cacciare dalla porta perché continueranno ad avere un ruolo importante quindi vanno gestite, non è che nell’emergenza si utilizza il carbone perché è l’unica risorsa di cui dobbiamo occuparci. Le fonti fossili vanno gestite e non semplicemente dicendo che non si investe più in quelle fonti. Il gas. In Italia si è parlato tanto del gas che c’è, ma in Italia sono trent’anni che non si fa più esplorazione seria. È chiaro che se si fa esplorazione e non si può produrre, sono soldi buttati via, ma quelle cifre che girano sulle quantità di gas che sono disponibili, sono tutte cifre che nascono da lavori fatti trent’anni fa. La tecnologia, la sismica, l’interpretazione sismica, hanno fatto passi da gigante. Non sappiamo che cosa c’è finché non si fanno investimenti. Il tema è un tema importante che va trattato per quello che merita. E poi l’economicità. Su questo la mia posizione è la seguente. Si parla tanto di tetto al gas, decoupling del gas dall’elettricità, ecc. Credo che i mercati abbiano dato un vantaggio competitivo importante all’industria: per vent’anni abbiamo avuto prezzi del gas e dell’elettricità stabili e bassi. Questo è stato grazie ai meccanismi di mercato che, nel momento dell’emergenza hanno dimostrato di non funzionare. Però non possiamo buttare via il bambino con l’acqua sporca. Non bisogna definire delle soluzioni provvisorie o di emergenza che poi di emergenza hanno poco ma restano nel lungo periodo. Bisogna che il problema dei mercati venga affrontato in modo strutturato in modo da dare una risposta di lungo periodo mantenendo i vantaggi che ci sono derivati adesso dalla struttura del mercato. 2. I Cavalieri del Lavoro e il nuovo paradigma energetico 27

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