Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

Man mano che andiamo avanti, se la temperatura continua a crescere e nel 2050 non riusciamo a ridurne l’aumento, la previsione dell’Ipcc, che poi è l’Onu, è di quel numero di pallini che vedete. Se da noi la temperatura cresce di più e cresce la temperatura del Mediterraneo, e penso di poter dire, Ugo, che l’anno prossimo a Genova forse un po’ più di acqua e di Mediterraneo parleremo, sarà interessante da approfondire. Detto questo, credo, dal mio punto di vista, che la gestione delle fonti energetiche degli ultimi anni, si sia basata su un errore gestionale che un banchiere non farebbe. Secondo me, senza accorgercene, anche per la comodità del basso costo del gas russo, noi abbiamo concentrato i rischi. Il primo rischio che abbiamo concentrato, e che ci siamo basati su produzioni che derivavano soprattutto dal gas. Su quel prospetto che il Presidente inglese ci ha fatto vedere, sulle fonti energetiche, noi avevamo il gas, fatto uguale a cento il totale, che era molto alto. Questo è un rischio da non correre. È meglio avere molte fonti. Nell’ambito delle molte fonti, facendo scendere decisamente il gas, ma non è ancora così, dobbiamo toglierci un secondo rischio, che è quello relativo ai fornitori di gas. È molto meglio la situazione odierna, cambiata in poco tempo da Draghi, di molti fornitori di gas che basarci, come abbiamo notato, su un fornitore solo. Ci sono poi le tecnologie, l’innovazione, tutto quello che avete detto. Il grave rischio, secondo me, che non è da subire ma che in parte stiamo correndo, è di non concentrare la fornitura di un solo prodotto su pochi fornitori. Pensate ai microchip che ci dà soprattutto Taiwan e guardate il solare che ci dà soprattutto la Cina. Bisogna tornare a produrre anche all’interno, altrimenti gestiamo male il rischio. Per quanto riguarda quel 50% delle energie rinnovabili, solare, eolico, idroelettrico, le biomasse, la geotermica, le maree, le onde, le correnti sottomarine, per citare le principali, essendo l’idrogeno un trasportatore ma non un’energia rinnovabile iniziale, dobbiamo tenere in conto che lo sviluppo sarà portato dal mercato, dalla competizione, come avete detto voi, e sono totalmente d’accordo con chi ha detto che non deve essere il governo che orienta ma che bisogna lasciare fare al mercato. Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 132

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