Il Collegio compie cinquant'anni

10 Il Collegio compie 50 anni Con meno di 10 mila ore non si è ai massimi livelli di qualità. Qualcuno adesso mi dice 15 mila, perché sta aumentando. Questo è valore etico, cioè l’impegno, la fatica, il sudore, questo è il vero valore che dovrete difendere. Il vostro capitale è l’impegno che avrete messo nel fare queste cose e che saranno diverse perché qualcuno farà il manager, qualcuno qualcos’altro. L’altra cosa, lo citava il Presidente Diana, è un merito intrinseco che evidentemente avete. Queste tre cose sono molto importanti: multidisciplinarietà, internazionalità e valore perché vi riconoscerete, riconoscerete quelli come voi, saprete assumere, quando sarete in grado di assumere, quelli come voi o fargli fare le tesi di laurea o farli diventare giovani professori o giovani professionisti, e questo è un meccanismo virtuoso che porta avanti le società. Il Collegio universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” è una comunità che si impegna affinché i suoi giovani possano un giorno contribuire al miglioramento delle istituzioni, delle imprese e della Pubblica amministrazione. Ed è questo spirito di servizio nei confronti della società che ha fatto da fil rouge agli interventi della cerimonia conclusiva tenutasi il 14 giugno a Roma presso la sede di via Saredo. Una giornata impreziosita dalla presenza del ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, Cavaliere del Lavoro nel 2014, che è intervenuto sulle peculiarità del modello educativo del Collegio. Ad aprire i lavori è stato il presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella, il quale, oltre a rivolgere il proprio saluto agli studenti, ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le sue parole di profondo apprezzamento per il “responsabile sostegno” dei Cavalieri alle attività del “Lamaro Pozzani”. “Quella del Collegio è una scommessa vinta dal Paese – ha aggiunto Sella –. Per quanto piccolo, ogni contributo indirizzato a preparare al meglio la futura classe dirigente non si esaurisce nella biografia dei singoli – ha affermato Sella – ma concorre a rendere più fertile e ricca l’intera trama del tessuto civile, sociale ed economico in cui essi andranno a operare”. Successivamente ha preso la parola la presidente della Commissione per le attività di formazione Linda Orsola Gilli, che ha illustrato il lavoro svolto durante l’anno: dal corso di cultura per l’impresa Valerio e Clara Gilli a quello di Global studies per gli studenti delle lauree magistrali, dai corsi di lingue a quello sulla lettura del bilancio aziendale, di nuova introduzione. E poi ancora seminari e incontri con importanti personaggi delle istituzioni, della politica e delle imprese, nonché ulteriori iniziative volte a supportare l’ingresso dei laureati nel mondo del lavoro, come il programma di mentoring curato in collaborazione con l’Associazione Alumni del Collegio. A seguire il coordinatore del Comitato scientifico del Collegio Sebastiano Maffettone ha posto l’accento sull’importanza della trasmissione di valori e sul passaggio di testimone che il “Lamaro Pozzani” in qualche modo rappresenta fra chi ha già dato il proprio contributo al Paese e chi invece si appresta a farlo. Il tutto senza tralasciare lo spirito di solidarietà che permea la comunità degli studenti. Il presidente dell’Associazione Alumni del Collegio Giorgio Ricci Maccarini ha infine richiamato il senso di fiducia nel futuro che contraddistingue gli allievi del “Lamaro Pozzani”. Già emerso nell’indagine svolta dall’Istituto Ispos dopo la pandemia e presentata all’ultimo convegno nazionale della Federazione, l’ottimismo, ha affermato Ricci Maccarini, è l’ingrediente fondamentale per cambiare le cose e contribuire a ridurre le tante diseguaglianze presenti nel mondo. La giornata si è infine conclusa con la presentazione delle matricole e dei vincitori del bando per i dottorandi del Collegio. La cerimonia conclusiva del 50° anno accademico 2021-2022

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