Quaderni sulla sostenibilità

Incontri Quaderni sulla Sostenibilità 113 biamenti globali che l’umanità si troverà ad affrontare. In questo contesto, il rapporto del 1972 commissionato dal Club di Roma al prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT), dal titolo emblematico di “ Rappor- to sui limiti dello sviluppo ” ( Limits to Growth ) avverte, con un’avanguardia estrema per i tempi e in previsione dell’avvento del XXI secolo, della necessità di ripensare il modello di crescita indiscriminata perseguito a parti- re almeno dalla rivoluzione industriale, giungendo al- la conclusione che, come ricorda Bologna, per uno sti- le di vita che sia sostenibile “non si può perseguire una crescita materiale e quantitativa illimitata in un pianeta dai limiti bio-geofisici definiti”. A esattamente cinquant’anni di distanza, tuttavia, è tri- stemente evidente come il rapporto, i suoi moniti e i suoi contenuti siano rimasti sostanzialmente inascolta- ti. Come osserva Bologna, infatti, “la traduzione reale di interventi concreti, per modificare la situazione e cer- care di essere meno impattanti sui grandi sistemi globali del nostro pianeta, non è stata attuata”: le buone inten- zioni, se ve ne erano, sono rimaste al livello di semplici propositi e il modo di stare al mondo ha continuato ad essere, quasi esclusivamente, di tipo economico, mentre la responsabilità dell’intervento umano nel cambiamen- to del sistema climatico è ormai appurata. I limiti alla crescita si sono tradotti, così, proprio nell’an- no del cinquantenario, nel nuovo contributo Limits and Beyond , ossia letteralmente “oltre i confini”, ad indicare quei limiti che, nonostante i tempi e le circostanze aves- sero imposto di ridimensionare, sono stati al contrario, nell’ultimo mezzo secolo, superati e ulteriormente ag- gravati. Un indice che dà una testimonianza rilevante, a questo proposito, è il progressivo avvicinarsi, anno do- po anno, del cosiddetto Earth Overshoot Day , in italiano “Giorno del Superamento Terreste” o “dello Sforamen- to”, ossia quel giorno in cui l’umanità esaurisce intera- mente le risorse che il pianeta Terra produce nell’arco dell’anno: caduto a fine agosto nel 2020 solo grazie ai benefici portati all’ambiente dalle misure restrittive Co- vid-19, infatti, il giorno del Superamento, che dovrebbe aversi teoricamente a fine anno, è tornato invece subito nel 2021 intorno alla metà di luglio, come già negli an- ni precedenti (si stima almeno dal 2017). L’unica via per raggiungere una seria condizione di so- stenibilità, dunque, è cambiare quello che Bologna de- finisce il “modo fondamentale con cui noi stiamo al mondo”, modo che, da “economico-sociale” com’è at- tualmente, dovrebbe avvicinarsi ad essere il più possibi- le “naturalistico”. Già nella prefazione all’edizione ita- liana da lui curata del rapporto State of the world 2013 – Is sustainability still possible? Bologna affronta il tema con gli stessi termini, dando una risposta simile a quel- la che propone agli studenti del Collegio Lamaro Poz- zani: “La sostenibilità è possibile? Solo con una nuova cultura e una nuova economia”. Anche in uno dei suoi ultimi libri, “Sostenibilità in Pil- lole. Per imparare a vivere su un solo pianeta” (2013), Bologna torna sul tema in termini concreti, che restitu- iscono al concetto la pienezza e la praticità di cui trop- po spesso viene privato in discussioni sterili e dibattiti fini a sé stessi: “la sostenibilità è complessità”, e in quan- to tale necessita di studi e riflessioni il più possibile tra- sversali, multidisciplinari e in grado di restituirne tutte le numerose sfaccettature. Interessante allora, in questo senso, che il tema della so- stenibilità, insieme a quello a esso strettamente vicino della transizione energetica, sia stato scelto come argo- mento centrale, per l’anno 2022, per il Convegno an- nuale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del La- voro, proficuo laboratorio di interventi e confronti fra industriali e imprenditori che, proprio per il loro ruolo e la loro posizione, possono non solo ben interpretare l’idea di sostenibilità, ma anche guidarla e indirizzarla nelle connessioni che essa ha con altri campi, primo fra tutti appunto l’economia. Solo quando si capirà, infat- ti, come conclude Bologna, che “applicare la sostenibi- lità significa delineare delle nuove visioni economiche”, accettando e riconoscendo la profonda e imprescindi- bile correlazione fra i due ambiti, la piena sostenibilità nel senso più autentico e nobile del termine potrà dirsi davvero raggiunta. Se accadrà mai, però, soltanto il tem- po e i nostri comportamenti potranno farcelo sapere.

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