63 FOCUS Civiltà del Lavoro | giugno • luglio 2025 Serve in altri termini recuperare l’autenticità, che richiama qualità e differenziazione, in un mondo che tende invece all’omologazione e alla massificazione. Su quali nuovi mercati si potrebbe puntare per l’export? Su tutti direi il Medio Oriente, ad esempio l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, area nella quale sta aumentando l’interesse per prodotti esclusivi, personalizzati e legati a heritage culturale europeo. Ma anche Cina e Sudest asiatico – ad esempio, Vietnam, Malesia, Indonesia e Filippine – dove sta crescendo in maniera importante il segmento premium, soprattutto tra i giovani. Che interventi pubblici suggerirebbe per sostenere le aziende in questa fase? L’intervento migliore che mi sento di suggerire è nel capitale umano, nella formazione manageriale e nella ricerca scientifica, che possa contribuire ad aumentare la consapevolezza del valore sociale e culturale dei beni di lusso e possa offrire ai manager spunti su come valorizzarla a livello economico. (P.M.) lusso, ma pochi possono realmente conoscere il patrimonio culturale dei brand di lusso. La globalizzazione ha molto ampliato le categorie di consumatori che possono accedere a prodotti di lusso. Questa tendenza proseguirà oppure la crisi della globalizzazione e la guerra dei dazi tenderà a restringere queste categorie di consumatori? La guerra dei dazi, ammesso e non concesso che proseguirà nell’intensità annunciata, potrebbe contribuire a rendere più complicato l’accesso al lusso alla fascia intermedia di clienti, cioè coloro che acquistano beni di lusso non di altissima gamma. Che cosa dovrebbero fare le aziende del lusso, che spesso in Italia sono piccole e operano nella subfornitura, per fronteggiare le difficoltà? Risultati di nostre ricerche scientifiche sembrano dimostrare che bisogna recuperare, anche a livello di comunicazione e storytelling, la dimensione più pura del lusso, che consiste in ciò che è “invisibile”, e quindi tutto ciò che è legato all’heritage, all’artigianalità, alla tradizione e alla storia dei brand. Foto agcreativelab © Shutterstock Recuperare autenticità, qualità e differenziazione è la chiave: il vero lusso non è visibile, ma vive nell’heritage, nell’artigianalità e nella cultura del brand
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