57 FOCUS Civiltà del Lavoro | giugno • luglio 2025 e commerciale e del contesto macroeconomico, che hanno ridotto il potere di acquisto e la fiducia dei consumatori. All’interno del comparto si conferma la performance positiva del lusso esperienziale: i consumatori continuano a voler privilegiare esperienze come l’ospitalitaǰ , le crociere, la ristorazione e la gastronomia. Resistono meglio beni di altissima fascia come jet privati, yacht, automobili e gioielleria, mentre rallentano maggiormente moda, vini e liquori, orologeria e pelletteria. Questa divergenza nella performance dei diversi settori è legata al comportamento dei nostri clienti, che abbiamo recentemente analizzato in una ricerca con il nostro partner Bcg. Il 35% dei consumatori aspirazionali, più sensibili agli elementi macroeconomici, ha dichiarato di aver ridotto o sospeso acquisti in beni di lusso nell’ultimo anno. Al contrario, il segmento più alto della clientela – i “toptier”, che corrispondono allo 0,1% del totale in termini numerici – ha aumentato la propria spesa, arrivando a generare il 37% del valore totale. La nota positiva è che, guardando al prossimo anno e mezzo, oltre il 75% degli aspirazionali e l’85% dei top-tier prevedono di mantenere o aumentare la propria spesa nell’alto di gamma. Quali sono le strategie delle imprese per reagire alla congiuntura? Le strategie variano da settore a settore e stiamo assistendo anche a una forte divergenza nella performance dei diversi brand. In generale, sarà fondamentale continuare a investire in una relazione sempre più personalizzata ed efficace con i propri clienti, rafforzando il dialogo diretto e la capacità di ascolto – in questo le nuove tecnologie come l’Intelligenza artificiale possono essere strumenti fondamentali – e consolidando il rapporto di fiducia, costruito su una solida condivisione di valori comuni. Allo stesso tempo, sarà strategico valorizzare l’eccellenza delle nostre creazioni e dei servizi offerti, puntando su innovazione, creatività, qualità e autenticità come leve distintive nel rapporto con un consumatore sempre più consapevole ed esigente. C’è pure un’esigenza di aggregazione tra imprese, anche per affrontare meglio gli investimenti in ricerca, digitale, sostenibilità e internazionalizzazione? Tradizionalmente il sistema manifatturiero italiano è estremamente frammentato per via della natura stessa del nostro tessuto imprenditoriale e dell’origine quasi sempre familiare delle aziende che ne sono protagoniste. La necessità di confrontarsi con un mercato globale e di affrontare le sfide del digitale e della sostenibilità richiede alle aziende una struttura manageriale sempre più solida e ingenti investimenti per poter continuare a essere competitive a livello mondiale. Stiamo assistendo nella filiera ad aggregazioni e integrazioni verticali, come, ad esempio, nella moda e nel design. In generale, assisteremo a un sempre maggiore processo di concentrazione e aggregazione. Alcune aziende hanno scelto la quotazione in Borsa, o il ricorso al private equity e investitori terzi per finanziare la crescita; altre sono entrate nell’orbita dei grandi gruppi internazionali che, nella maggior parte dei casi, però hanno mantenuto un forte radicamento nel territorio, rispettando l’heritage dei brand. Come Fondazione Altagamma noi vogliamo continuare a promuovere collaborazioni sistematiche, che si basano sulla condivisione di valori comuni per la promozione dello stile di vita italiano nel mondo. Non a caso il nostro motto è “Cooperare per Meglio Competere”. Quali possono essere le aree geografiche di espansione futura per le imprese del lusso? Di fronte a un rallentamento degli acquisti in Cina e all’incertezza del mercato americano, che sono le due geografie più importanti per l’alto di gamma, sarà fondamentale riuscire a cogliere al massimo le opportunità che possono offrire altri mercati come i Paesi del Golfo, l’India, il SudEst asiatico o il Brasile. Continuiamo a vedere un trend positivo di lungo periodo, perché i fondamentali dei nostri settori rimangono forti. Con il nostro partner Bain & Company, stimiamo che nei prossimi cinque anni, anche grazie alle nuove generazioni, ci saranno 300 milioni di potenziali nuovi consumatori del lusso a livello mondiale. Le imprese di Altagamma dovranno essere in grado di raggiungerli, conquistarli e dialogare con loro, facendoli innamorare delle proprie creazioni e servizi, della nostra cultura e del nostro stile di vita. Matteo Lunelli è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2024. Dal 2004 è amministratore delegato di Lunelli S.p.A., holding di famiglia attiva nel settore delle bevande di alta gamma, in oltre 20 anni ha dato notevole impulso all’internazionalizzazione dei marchi triplicando il fatturato. Al Gruppo fanno capo Ferrari Trento, fondata nel 1902 e leader in Italia per le bollicine metodo classico con il 27% del mercato nazionale, la distilleria Segnana, l’acqua minerale Surgiva, i vini fermi di Tenute Lunelli, Bisol1542, marchio storico di Prosecco Superiore di Valdobbiadene e Tassoni, famosa per l’iconica cedrata
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