53 FOCUS Civiltà del Lavoro | giugno • luglio 2025 l settore globale del lusso sta vivendo una delle fasi più complesse degli ultimi 15 anni. Dopo oltre un decennio di crescita ininterrotta – pandemia a parte – il comparto continua a registrare una fase di rallentamento diffusa. Un’inversione di rotta significativa per un’industria che nel 2024 aveva toccato nel mondo i 1.478 miliardi di euro”. È quanto emerge dal Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor promosso da Altagamma e realizzato da Bain & Company. “La spesa – prosegue il rapporto – rallenta e i segnali sono evidenti: nonostante un ultimo trimestre 2024 positivo (grazie a un forte influsso turistico in Europa e a una stabilizzazione negli Usa nell’immediato post-elezioni), il saldo complessivo presenta luci ed ombre. I canali di distribuzione – in particolare quelli fisici e digitali multimarca – sono sottoposti a crescenti pressioni. Molti player cercano di contenere il debito e preservare liquidità; al tempo stesso, l’innovazione, da sempre motore del settore, sta perdendo slancio e capacità di attrazione. La leadership creativa, elemento cardine del lusso, è sotto stress e soggetta a frequenti cambi. Anche le supply chain affrontano sfide crescenti, schiacciate tra instabilità geopolitiche e regolamentazioni sempre più stringenti”. GLI SCENARI PER LA CHIUSURA DEL 2025 Il rapporto analizza poi i diversi comparti dell’industria del lusso, dai beni personali al turismo di qualità. “Il settore dei beni personali di lusso mostra segnali evidenti di rallentamento. Dopo il vigoroso rimbalzo post-Covid che aveva riportato il mercato a 369 miliardi di euro nel 2023, il 2024 ha registrato una lieve contrazione a 364 miliardi (-1% a cambi correnti, stabile a tassi costanti). Tuttavia, le prospettive per l’inizio del 2025 sono tutt’altro che rosee: nel primo trimestre si stima un’ulteriore flessione compresa tra l’1% e il 3%. L’analisi delinea tre possibili scenari per la chiusura d’anno del 2025. Il più probabile è un perdurante calo del mercato, che dovrebbe contrarsi tra il 2% e il 5% su base annua. Più ottimista è l’ipotesi di una ripresa durante l’anno, che vedrebbe quest’anno chiudersi con una sostanziale stabilità (tra -2% e +2%). Lo scenario peggiore prevede un calo più marcato, tra il 5% e il 9% – ma al momento è considerato poco probabile – nonostante le ulteriori tensioni geopolitiche emerse negli ultimi giorni possano impattare sia la stagione turistica in Europa, sia la spesa nel mercato medio-orientale”. IL MOTORE DEL LUSSO ESPERIENZIALE Ma oltre le ombre ci sono anche le luci perché l’industria del lusso mostra fondamentali positivi e può contare su nuove tendenze in crescita come il “lusso esperienziale”. “Nonostante la turbolenza stia diventando la nuova normalità – sostiene il rapporto – l’industria del lusso continua a dimostrare una straordinaria capacità di adattamento e resistenza. Si conferma non solo la resilienza storica del settore di fronte alle incertezze, ma anche la necessità – per i brand del lusso – di reagire a queste turbolenze riscoprendo la propria essenza: identità forti e differenziate, focus sulla qualità di prodotto, e strategie di prezzo solide. È il momento di rafforzare la proposizione di valore attraverso un posizionamento distintivo, autentico e coerente, capace di alimentare il desiderio dei consumatori. Inoltre, al rallentamento del settore dei beni personali, il lusso esperienziale si conferma un solido motore di crescita per l’industria. Nel primo trimestre del 2025, categorie come viaggi, ospitalità e ristorazione d’alta gamma “I di Paolo Mazzanti Le sfide per l’industria DEL LUSSO Dopo 15 anni di crescita (pandemia esclusa) il settore sta vivendo una fase complessa con alcuni mercati e comparti in rallentamento. Tengono il “lusso esperienziale” e i settori del turismo e del benessere. Le prospettive a medio-lungo termine restano comunque positive
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