51 Civiltà del Lavoro | giugno • luglio 2025 CONVEGNO NAZIONALE petitivo sullo scacchiere mondiale. Il contesto di “policrisi” dello scenario geopolitico contemporaneo ha reso evidenti le principali criticità europee relative alla sicurezza energetica e alle catene di approvvigionamento. Nello specifico, il conflitto russo-ucraino ha sottolineato la forte dipendenza dell’Europa, storicamente priva di risorse naturali, dalle importazioni di gas, energia e petrolio. Nonostante l’Ue abbia reagito con prontezza a tale crisi, anche attraverso il piano REPowerEU, il rapporto Draghi mette in evidenza due fattori che tuttavia contribuiscono ad alimentare la mancanza di competitività delle imprese europee: l’eterogeneità delle misure energetiche adottate dai singoli stati membri e la conseguente volatilità dei prezzi dell’energia. È dunque più che mai necessario che la risposta dell’Unione alla crisi energetica non si limiti ad un’azione emergenziale. Al contrario sarebbe auspicabile una vera Unione dell’Energia, caratterizzata da una visione comune anziché dall’abituale frammentazione decisionale, che non fa altro che indebolire la posizione dell’UE nel contesto globale. DIFESA COMUNE E SOVRANITÀ TECNOLOGICA Infine, diventa imprescindibile includere una riflessione sul rapporto tra l’Unione e la Nato, specialmente alla luce del progressivo disimpegno statunitense e dunque della necessità, per l’Europa, di sviluppare una propria autonomia strategica militare. Già nel 1951 Alcide De Gasperi auspicava la creazione di una difesa comune europea, a difesa di “una patria più vasta”. Oggi, alla sfida della difesa comune si accompagna quella della sovranità tecnologica: la dipendenza europea da servizi esterni come GPS e Starlink espone infatti l’Europa a importanti vulnerabilità. In un mondo segnato da conflitti diffusi, l’Unione europea è chiamata a interrogarsi sul proprio ruolo e sulle responsabilità che le spettano nel garantire sicurezza, stabilità e coesione. Affinché l’Unione europea non venga percepita come un ente distante dalla vita quotidiana dei cittadini, è forse necessario ricordare ancora una volta che essa è, primariamente, una comunità fatta di persone, di cittadini. Oggi, diventa sempre più urgente rafforzare il senso di cittadinanza europea, perché solo così ognuno potrà farsi carico della sfida e della responsabilità di pensare, progettare e costruire l’“Europa che vogliamo”. ella cornice delle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco, presso la sede di “The Human Safety Net” del Gruppo Generali, si è svolta il 6 giugno la cerimonia di benvenuto ai neo Cavalieri del Lavoro 2025. Il Presidente Maurizio Sella ha sottolineato come l’ingresso nella Federazione rappresenti “un nuovo inizio”, all’insegna della corresponsabilità e dei valori che l’onorificenza incarna. "I Cavalieri del Lavoro sono innanzitutto portatori di valori", ha ricordato, citando la legge n. 194 del 1986 che prevede, tra i requisiti, una “specchiata condotta civile e sociale”. Il Presidente ha voluto anche ringraziare la Fondazione The Human Safety Net e il presidente Gabriele Galateri per l’ospitalità in un luogo simbolico della storia veneziana e italiana, un tempo sede dei Procuratori di San Marco, figure centrali nella coesione sociale della Serenissima. Nel suo intervento, Sella ha richiamato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha più volte sottolineato il ruolo dei Cavalieri del Lavoro nel promuovere un benessere diffuso, capace di generare valore economico e sociale. Un ruolo quanto mai attuale in un’epoca segnata da sfide globali e da un rinnovato bisogno di fiducia nella costruzione del futuro. Grande rilievo è stato dato anche all’impegno nella formazione, a partire dall’esperienza del Collegio Universitario “Lamaro Pozzani”, che accoglie gratuitamente studenti meritevoli sostenuti dal contributo diretto dei Cavalieri. (C.F.) IL BENVENUTO AI NEO CAVALIERI DEL LAVORO N
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