42 Civiltà del Lavoro | giugno • luglio 2025 CONVEGNO NAZIONALE Lo stesso ha fatto Mario Draghi, che ha scritto quel bellissimo documento, che è il progetto per un’Europa più competitiva. Ci sono due parti: la parte A, più politica, e la parte B, di grandissimo dettaglio sui singoli settori, dove risolve tutti i problemi che ci sono. Poi a un certo momento, in un inciso, dice: “Servono 800 miliardi per risolverla”. E qui i giornali si sono dimenticati di tutte le ricette e si sono concentrati sugli 800 miliardi. Qualche numero, secondo me, molto indicativo: l’Europa ha uno stock di 33mila miliardi di risparmio, 13mila miliardi di questo risparmio stanno seduti sui conti correnti bancari dei cittadini europei. Noi ci facciamo ricattare da Trump? Noi abbiamo investito in titoli di Stato e in titoli delle imprese americane 13mila miliardi di euro e ogni anno diamo 2.700 miliardi di euro per consentire agli americani di spendere e spandere, di consumare, di investire. Ma, insomma, vogliamo guardare in casa nostra e rivendicare con una forma di orgoglio le nostre capacità, i nostri valori e mettere al lavoro le nostre risorse per far crescere l’Europa? Noi qui abbiamo una platea di investitori. Voi sapete com’è difficile fare impresa in Italia (…) eppure ci sono gli imprenditori in Italia. È difficilissimo, è complicatissimo, ma si può fare. Le soluzioni ci sono e bisogna trovare il modo di lavorare assieme per risolvere i problemi. Ci sono tante cose che abbiamo sbagliato e dobbiamo anche prenderci alcune colpe. Condivido il discorso di Bonometti: l’Europa ha sbagliato completamente per quanto riguarda le politiche dell’automotive (…). Noi abbiamo la capacità intellettuale, le risorse finanziarie, la capacità di ricerca. Dobbiamo mettere al lavoro le risorse che abbiamo perché possiamo farcela e oggi è il momento giusto per farcela. Parliamo tutti di Elon Musk. Devo dire, modestamente, che avevo previsto quattro, cinque mesi fa che sarebbe andata a finire così. Trump, Elon Musk lo farà fallire. Elon Musk ha avuto 70 miliardi di sussidi pubblici dallo Stato e per questo Trump lo farà fallire, perché glieli toglierà. Noi non abbiamo niente da invidiare a questi personaggi. Negli Stati Uniti c’è anche un sacco di gente che vende fumo, noi non dobbiamo preoccuparci di loro. Non dobbiamo preoccuparci del fatto che noi non abbiamo la tecnologia. Ma chi l’ha detto che non abbiamo la tecnologia? L’high-tech ce l’avevamo (…). Non dobbiamo avere paura di niente, dobbiamo solo rimboccarci le maniche. D’AMATO: “In europa è in corso la deindustrializzazione” L’Europa da vent’anni è in decrescita (…). Tutto questo è iniziato quando l’Europa ha cominciato a diventare sempre più autoreferenziale e a pensare che impedendo la creazione di campioni, non solo nazionali ma europei, noi potessimo contribuire alla salvezza del pianeta – lasciando liberi invece tutti quanti gli altri di competere senza alcuna regola e portando avanti un processo di reale deindustrializzazione –, noi potessimo difendere la nostra qualità della vita, il nostro stato sociale, pensando in maniera arrogante che fossimo ancora gli unici detentori dell’intelligenza, della capacità di ricerca, di sviluppo, della qualità della vita, dello standard di civiltà europea. Ebbene tutto questo non è possibile. Noi abbiamo dimenticato la più importante ed elementare lezione della storia dell’economia industriale, cioè che la manifattura e la ricerca e sviluppo camminano di pari passo (…). Mentre affrontavamo la crisi del Covid, abbiamo lasciato via libera alla creazione di questo mostro del Green Deal che è stato in realtà un vero e proprio Black Deal; sono stati poi messi in campo una serie di provvedimenti, di regole, di iper-condizionamenti, che hanno ancora di più indebolito il sistema industriale europeo. Noi non abbiamo più alcuna industria di base in Europa. L’ultima fabbrica di base della chimica europea, quella della Versalis, è stata chiusa sei mesi fa. Non c’è più niente (…). Da quando abbiamo accettato passivamente la logica del taglio lineare della CO2, (…) abbiamo consentito la delocalizzazione di imprese di base a un metro dai confini europei, liberi di produrre con un dumping sociale, fiscale e soprattutto ambientale, con standard più bassi di quelli con i quali producevano in Europa e liberi di continuare ad importare. Abbiamo una Commissione che negli ultimi quindici anni ha preso un totale sopravvento e predominio sul Parlamento. Una Commissione nella quale cambiano i vertici Noi abbiamo la capacità intellettuale, le risorse finanziarie, la capacità di ricerca. Dobbiamo metterle al lavoro: possiamo farcela e oggi è il momento giusto per farlo
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