37 FOCUS Civiltà del Lavoro | aprile • maggio 2025 rali comuni, l’Europa non può evolvere. Ha poi lodato il piano Ue sulla difesa, proponendo però un affiancamento immediato di un programma coordinato e tempificato, che includa standard comuni su software, hardware, catene di comando, formazione e cybersicurezza. Emanuele Remondini ha posto l’accento sul deficit di sistema che penalizza gli imprenditori italiani in Europa, rispetto a omologhi francesi e tedeschi. Ha suggerito di avviare un coordinamento strutturato con i 76 europarlamentari italiani, per creare un canale diretto tra rappresentanza politica e tessuto produttivo, migliorando efficacia e informazione reciproca. Il workshop ha evidenziato l’urgenza di un’Europa più unita e competitiva. Per i Cavalieri del Lavoro occorrono semplificazione normativa, politiche industriali comuni e una visione condivisa per il rilancio europeo Marco Bonometti ha esortato a trasformare il Convegno di Venezia in una piattaforma propositiva, evitando narrazioni ripetitive sul passato. Ha chiesto di convergere su poche proposte concrete e realizzabili, capaci di incidere sul piano europeo. Tra le priorità: affrontare i dazi cinesi, ridurre i gap di competitività interni all’Ue (costi di energia e lavoro), e rivedere un Green Deal percepito come squilibrato. Ha invocato un cambio di passo urgente, sottolineando che senza decisioni tempestive, l’industria manifatturiera europea rischia l’estinzione. Gianfelice Rocca ha offerto una lettura geopolitica ampia: l’Europa, oggi, gioca in un mondo segnato dal ritorno delle politiche di potenza, in cui si confrontano modelli accentrati (Cina) o federali (Usa). Per non restare ai margini, l’Ue deve dotarsi di una strategia industriale strutturata, affrontando in modo realistico le transizioni digitali ed energetiche e costruendo una governance orizzontale e verticale, settoriale e strategica. In questo quadro, l’Europa può anche sfruttare le nuove migrazioni intellettuali dagli Usa, rafforzando il proprio ruolo nel blocco occidentale. Con tono pragmatico, Fabio Ravanelli ha evidenziato quanto l’eredità storica degli Stati nazionali continui a frenare l’unificazione europea. Ha lanciato un appello a “buttare il cuore oltre l’ostacolo” e procedere con decisione verso un’uniformità sostanziale nei mercati di capitali, energia e telecomunicazioni, ritenendoli settori strategici per la creazione di “campioni europei” in grado di competere a livello globale. La Bussola per la Competitività è il programma quinquennale presentato dalla Commissione europea il 29 gennaio e volto a rilanciare l’economia dei 27 e colmare il divario di crescita con le altre grandi potenze economiche mondiali. Foto CoreDESIGN © Shutterstock Semplificazione Decarbonizzazione e competitività Mercato unico Competitività finanziaria Competenze e lavori di qualità Coordinamento Ridurre le dipendenze strategiche e aumentare la sicurezza Rafforzare la capacità di innovazione LA BUSSOLA PER LA COMPETITIVITÀ
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