Civiltà del Lavoro, n. 2/2025

20 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | aprile • maggio 2025 A colloquio con Simonetta DI PIPPO RITARDI DA RECUPERARE economia dello spazio (Space economy) è una delle nuove frontiere dello sviluppo economico globale. Come sono posizionate l’Italia e l’Europa? Ne parliamo con la professoressa Simonetta Di Pippo, astrofisica, già direttrice dell’Ufficio Onu per gli affari dello spazio extra-atmosferico (Unoosa), che dirige lo Space Economy Evolution Lab (SeeLab) dell’Università Sda Bocconi. Professoressa Di Pippo, qual è il perimetro dell’“economia dello spazio” e come si è evoluto nel tempo? La definizione di Space economy più accreditata oggi, adottata dalla stragrande maggioranza degli operatori di settore, è stata per la prima volta delineata dall’Ocse nel 2012. Per riassumere, potremmo dire che comprende la gamma delle attività che attraverso l’esplorazione, la ricerca, la comprensione e la gestione dello spazio, creano valore e benefici agli esseri umani, a tutti e ovunque. In altre parole, si tratta dell’insieme delle attività spaziali propriamente dette, che includono le aziende che producono il segmento spaziale (anche definito upstream), e l’indotto che deriva dall’utilizzo del dato e dell’infrastruttura spaziale, e che porta allo sviluppo di servizi e applicazioni tendenti a migliorare la vita di tutti i giorni (downstream). Se marchiamo l’inizio dell’era astronautica al 4 ottobre 1957, quando l’allora Unione Sovietica lanciò il primo satellite costruito dagli esseri umani in orbita, è evidente che le tecnologie spaziali, dopo essere state sviluppate grazie ad ingenti contributi pubblici, diventano fruibili commercialmente, da cui poi si sviluppa il settore privato e la Space economy. Un’evoluzione naturale, che ammonta a circa 630 miliardi di dollari nel 2023, con una prospettiva di crescita sino a 1,8 trilioni di dollari entro il 2035. Simonetta Di Pippo L’ La questione della formazione ha due componenti. Da un lato, c’è una carenza di competenze cross-settoriali, che invece sono indispensabili per lo sviluppo della Space economy. Dall’altro, la domanda di personale da parte dell’ecosistema nazionale è superiore alla disponibilità di personale stesso

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