Civiltà del Lavoro, n. 2/2025

19 Civiltà del Lavoro | aprile • maggio 2025 PRIMO PIANO L’iniziativa europea mira a garantire connettività globale sicura, resiliente e autonoma, sostenendo le esigenze sia del settore pubblico sia di quello privato. L’Italia partecipa attivamente a questo progetto, consapevole che la sovranità digitale europea passa anche attraverso una presenza forte nello spazio. Nello stesso tempo l’Asi ha avuto il mandato da parte del Comint, il Comitato interministeriale per le politiche dello spazio, di studiare la fattibilità di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa. La prima fase dello studio di fattibilità e stata chiusa dall’Agenzia con notevole anticipo rispetto alle richieste. La seconda è in uno stadio avanzato e prevede l’incontro con tutti gli attori del mondo spaziale italiano, al fine di giungere alla formulazione di un quadro più definito da portare all’attenzione delle autorità. Come funziona la collaborazione tra soggetti pubblici come Esa e Asi e le imprese private? E fra grandi e piccole imprese? Lo spazio è un settore interessante anche per le startup? Il settore spaziale italiano si distingue per la completezza e la solidità della sua filiera industriale, composta da alcune centinaia di imprese che contano 8mila addetti, tra cui una decina di grandi gruppi di livello internazionale e oltre 80 Pmi altamente specializzate. A questi si aggiungono startup, centri di ricerca e università, che collaborano in modo sinergico con le istituzioni pubbliche. L’Asi e l’Esa agiscono come facilitatori e co-investitori. La collaborazione tra pubblico e privato è un elemento essenziale dello sviluppo spaziale. Grazie al programma “Esa Bic – Business Incubation Centre”, l’Agenzia insieme all’Esa opera come catalizzatore di innovazione, finanziando e orientando progetti in partnership con l’industria, promuovendo una cooperazione pubblico-privato orientata all’innovazione e all’autonomia strategica europea. A oggi sono state già incubate oltre 40 startup ad alto contenuto tecnologico. Abbiamo un ecosistema in cui le grandi imprese fungono da prime contractor, ma vi è una crescente valorizzazione delle Pmi e delle startup, che portano innovazione, flessibilità e competenze specialistiche. L’Asi lavora su più fronti: favoriamo sinergie attraverso bandi e programmi di accelerazione tecnologica, soprattutto nei segmenti del downstream e della new space economy e sviluppiamo strumenti nazionali specifici per attrarre talenti e nuove idee. L’apertura del settore ai nuovi attori è favorita anche dalla crescente disponibilità di dati di osservazione della Terra, in particolare quelli generati da missioni come Cosmo-Skymed, Prisma e, in futuro, Iride, che alimentano nuovi servizi e soluzioni innovative nei settori dell’agricoltura di precisione, della prevenzione ambientale, della gestione delle emergenze, del cambiamento climatico e della sicurezza civile. In questo contesto si inserisce il Disegno di legge sullo Spazio, attualmente all’esame del Parlamento, che mira a dotare l’Italia di un quadro normativo moderno e trasparente per lo svolgimento delle attività spaziali, con particolare attenzione al sostegno alla nuova imprenditoria. Prevede misure per semplificare l’accesso ai finanziamenti, favorire l’inserimento delle startup nei programmi pubblici, incentivare le attività di Ricerca e Sviluppo e promuovere e sostenere l’internazionalizzazione delle imprese nazionali. Si tratta di un segnale concreto dell’impegno del governo e dell’Agenzia spaziale italiana per uno spazio italiano aperto, competitivo e strategico. Sede dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roma

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=