13 Civiltà del Lavoro | aprile • maggio 2025 PRIMO MAGGIO Prospettive che, inoltre, producono effetti negativi sull’economia globale. Effetti che possono interpellare anche il nostro Paese. Per quanto ci riguarda si registrano oggi, in questo periodo, segnali incoraggianti sui livelli di occupazione. Permangono, d’altro lato, aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. […] Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Salari inadeguati sono un grande problema, una grande questione per l’Italia. Incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione. Questi fenomeni impoveriscono il nostro “capitale umano”. Anche per questo, sono importanti realtà come queste, questo settore della nostra economia che è proiettato sul futuro e sulla qualità della preparazione. Un grande valore per l’economia italiana e per la coesione della nostra società assume il tema del territorio. […] La variabile territoriale incide direttamente sul lavoro. La carenza dei servizi nelle aree interne favorisce lo spopolamento e con esso il venir meno delle opportunità di utilizzo delle risorse e dei saperi di quelle aree. Occorre porre argine a queste dinamiche, per non rischiare di provocare vuoti e fratture nel corpo unitario, prezioso del Paese. A sopperire al calo demografico, non bastano le migrazioni dall’estero, tanto permane la circostanza che un lavoratore su due tra quelli cercati dalle imprese, permane tra quelli a “difficile reperibilità”. Peraltro, il trattamento dei migranti – con salari che, secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali – se non addirittura con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza. Il carattere della nostra società italiana è a misura della dignità della persona che lavora, anche per rispettare l’articolo 36 della nostra Costituzione. […] Tutto attorno a noi cambia velocemente. Tanti lavori di qualche decennio or sono non esistono più. Nuove occupazioni si affacciano. E altre ancora sorgeranno presto nella società. Quel che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana. Nei cambiamenti, permanente il suo valore di libertà e di coesione. Tutto attorno a noi cambia velocemente. Quel che non tramonta è il carattere del lavoro, come espressione della creatività e della dignità umana Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a di Latina, con Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro
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