Civiltà del Lavoro, n. 6/2023

L’ESORTAZIONE DI MATTARELLA NEL MESSAGGIO DI FINE ANNO La rivoluzione digitale RESTI UMANA 7 li economisti definiscono “soft landing” (atterraggio morbido) la capacità di un sistema economico di mantenere un soddisfacente livello di crescita anche in condizioni di incertezza, rallentamento dell’economia e forte innovazione tecnologica. È questa la sfida del 2024, in un panorama mondiale dove le incertezze geopolitiche legate ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente si intrecciano a un relativo calo della crescita e mentre aumentano le sfide della doppia transizione ambientale e digitale, legate alla diffusione dell’intelligenza artificiale (cui dedichiamo la copertina di questo numero di Civiltà del Lavoro). A queste incertezze si somma una singolare congiuntura politica: oltre 4 miliardi di cittadini, metà della popolazione mondiale, saranno nei prossimi 12 mesi chiamati al voto in 76 diverse elezioni, che coinvolgeranno Stati Uniti, Unione Europea, Russia, Brasile, Messico, Indonesia e molti altri paesi. Il 2024 sarà dunque l’“anno elettorale” più esteso della storia e potrebbe modificare in profondità il panorama geopolitico attuale. In questo quadro globale, il nostro Paese vive una doppia sfida. Dal punto di vista economico, dovrà adattarsi alla ripresa del Patto europeo di stabilità e crescita sospeso per il Covid, che ci obbligherà a riprendere la disciplina di bilancio, e dovrà accelerare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), perché mancano solo trenta mesi al giugno 2026, quando dovremo aver completato le riforme e gli investimenti per 194 miliardi concordati con la Ue. Dal punto di vista politico, voteremo per le elezioni europee, per 6 regioni e 3.700 Comuni. Sarà dunque un anno elettorale importante anche da noi per stabilire la forza dei diversi partiti, visto che alle europee voteremo col proporzionale, dunque “ciascuno per sé e tutti contro tutti”. Le fibrillazioni di una politica già in campagna elettorale potrebbero dunque influenzare il percorso dell’economia alle prese col nuovo Patto e col Pnrr. Ne abbiamo avuto un esempio con la clamorosa bocciatura del Mes in Parlamento poco prima di Natale, che ha diviso sia la maggioranza sia l’opposizione, e ha incrinato il nostro rapporto con l’Unione europea. Il percorso dei prossimi mesi potrebbe, dunque, vedere un aumento della conflittualità politica, che potrebbe incidere negativamente sul percorso di prudenza cui il governo ha ispirato sinora la politica economica. Nel suo messaggio agli italiani di fine anno il Presidente Mattarella ha opportunamente richiamato tutti al dovere dell’unità nel solco della Costituzione; ha ricordato il dovere civico di pagare le tasse e combattere l’evasione fiscale, anche per avviare la riduzione del debito pubblico e continuare a fornire i servizi fondamentali di cittadinanza, dalla sanità all’istruzione, al sostegno ai più fragili. Infine, ha esortato affinché la rivoluzione digitale in cui siamo immersi “resti umana”. Da parte loro, le imprese hanno il dovere di non ridurre gli investimenti e di renderli sempre più sostenibili e innovativi, continuare ad esportare nel mondo con lungimiranza e coraggio, offrire lavoro dignitoso e in condizioni di piena sicurezza: proprio al lavoro dedicheremo a maggio il Convegno nazionale della Federazione, che si terrà a Bari. Se ciascuno, come ha esortato il Capo dello Stato, farà il proprio dovere, nel 2024 riusciremo a effettuare il “soft landing” verso una nuova normalità dopo gli anni della pandemia e dell’alta inflazione, verso una nuova stagione di stabilità, crescita e innovazione. Restando umani. G Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 EDITORIALE

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