Civiltà del Lavoro, n. 6/2023

68 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 amministratore di Cassetti Gioielli, azienda fondata da suo padre come laboratorio di argenteria sulla Costa dei Magnoli a Firenze e da lei sviluppata in una catena di gioiellerie con sei punti vendita in Italia. Come è riuscita a coniugare con successo tradizione e innovazione? Negli anni Sessanta ho affiancato alla produzione tradizionale una collezione di gioielleria in argento smaltato. Il decennio successivo ha segnato l’inaugurazione del primo negozio Cassetti su Ponte Vecchio e il trasferimento in una nuova e più ampia sede produttiva a Scandicci. Sotto la mia guida è nata la collezione di gioielli da donna “Maria Grazia Cassetti”, caratterizzata da accuratezza delle finiture unita a ricercatezza e design contemporaneo. Negli anni ho consolidato la presenza dell’azienda nell’oreficeria di alta gamma attraverso l’apertura dei punti vendita a Firenze, a Forte dei Marmi e successivamente a Prato. Quanto conta il legame con il territorio in un’attività ad altissima vocazione artigianale? Il legame con Firenze è fortissimo. La mia città natale, dove ho vissuto tutta la vita, è una fra le più belle mete che esistano al mondo, culla dell’alto artigianato artistico. L’artigianato ha reso famosa Firenze nel mondo, un biglietto da visita al pari del suo patrimonio artistico. Oro, pelle, vetro, ceramica, seta, profumi, sartoria, ricami, calzoleria e altro ancora. Gioielli che prendono forma nelle botteghe artigiane fiorentine, nell’Oltrarno, tra i quartieri di Santo Spirito, San Niccolò e San Frediano, o nei pressi di Ponte Vecchio e Santa Maria Novella, per arrivare a conquistare i gusti di esigenti clienti, attenti al dettaglio e alla qualità dei materiali. È Dare forma allo splendore CASSETTI: LE BOTTEGHE SONO FUCINE D’INCANTO MARIA GRAZIA CASSETTI Artigianato orafo

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