Civiltà del Lavoro, n. 6/2023

36 PRIMO PIANO Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 di Umberto PAOLUCCI ra stata una bellissima giornata di sole a Seattle, gli alberi splendenti di colori nel foliage del nord ovest americano. Era il 28 ottobre 1985. Avevo appena iniziato il mio servizio in Microsoft per aprire la filiale italiana. A fine pomeriggio ci riunimmo con alcuni colleghi nella fabbrica di Canyon Park, poco distante dalla sede di Bellevue, nella quale venivano prodotte le prime confezioni di Windows, scatole colorate contenenti manuali e dischetti. Con un pretesto convincemmo Bill Gates a raggiungerci, e gli indicammo un problema nella catena di produzione, alla quale subito si avvicinò incuriosito. Al posto di Windows, le confezioni che uscivano erano marchiate Billg 30.0. Il nostro capo aveva quel giorno compiuto 30 anni e Windows stava per muovere i primi passi. Era finalmente possibile, anche sui Personal Computer, usare il software toccando delle icone anziché scrivere dei comandi, come da poco stava accadendo sui Macintosh della Apple, grazie a una innovazione introdotta dalla Xerox. Da lì in poi sono successe tante cose. “IL SOFTWARE È COME UN GAS” Facciamo però un passo indietro, e vediamo come tutto era iniziato. La grande epopea della trasformazione digitale che stiamo vivendo, con intensità, impatto e pervasività sempre crescenti, aveva preso le mosse alla fine della seconda guerra mondiale con la nascita dei primi computer, enormi come dimensioni ma minuscoli come prestazioni. Per i primi tre decenni, il loro dominio si limitava ad ambiti aziendali. Con l’invenzione dei microprocessori è partita la rivoluzione dei Personal Computer, e poi quella di Internet, e quella della telefonia mobile e degli smartphone e poi del Cloud. In un crescendo entusiasmante grazie alla legge di Moore che stima in 18 mesi il periodo di raddoppio delle prestazioni e della potenza di calcolo. Il mondo era cambiato, infrastrutture di comunicazione sempre più efficaci, dispositivi sempre più presenti nelle nostre vite, applicazioni di ogni genere sempre più utili nelle nostre attività quotidiane. Il “software è come un gas e riempie ogni spazio vuoto”, diceva un mio collega 30 anni fa, e così è successo. Si sono finalmente create le condizioni per realizzare la grande promessa dell’Intelligenza Artificiale, preconizzata negli anni Cinquanta dai grandi matematici Alan Turing e John McCarthy. Umberto Paolucci E IA, ISTRUZIONI PER L’USO

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=