Civiltà del Lavoro, n. 6/2023

33 Civiltà del Lavoro | novembre • dicembre 2023 PRIMO PIANO di Domenico FAVUZZI Una forza trasformativa PER LE IMPRESE Intelligenza artificiale (IA) ha rapidamente assunto un ruolo di primo piano nella trasformazione delle imprese, rivoluzionando la visione tradizionale di come le aziende operano e si sviluppano. Questa tecnologia ha il potenziale per rivoluzionare settori e processi aziendali in un modo e con una estensione mai visti prima. L’IA comprende una vasta gamma di tecnologie e approcci, tra cui apprendimento automatico, reti neurali e algoritmi avanzati, finalizzate a imitare il modo in cui il nostro cervello elabora le informazioni. L’obiettivo principale, infatti, è quello di dotare i sistemi digitali della capacità di apprendere, ragionare e risolvere compiti complessi. Questa è la ragione per cui fornisce alle imprese (e non solo) un vantaggio competitivo senza precedenti. Immaginate di poter automatizzare i processi aziendali riducendo, ad esempio, gli errori umani o migliorando l’efficienza operativa. L’IA rende questo possibile, permettendo alle imprese e ai lavoratori di concentrarsi su attività più creative e strategiche. Inoltre, grazie alla sua abilità di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, l’IA offre un potente strumento di analisi in numerosi ambiti di applicazione e settori industriali. Questo significa che molte decisioni potranno essere prese su una mole di dati più estesa, aggiornata e dettagliata, con un evidente beneficio in termini di tempestività e correttezza delle valutazioni. Caratteristica peculiare e potenzialmente dirompente dell’IA è la possibilità di personalizzare i servizi offerti. L’IA è in grado di capire il comportamento dei consumatori e adattare l’offerta di prodotti o servizi alle esigenze individuali. Questo non solo migliora l’esperienza del cliente, ma contribuisce ad aumentare soddisfazione, fidelizzazione, fiducia del consumatore. A fronte di tanti elementi efficaci e utili, tuttavia l’IA solleva anche alcune problematiche critiche, che dovranno essere “governate” e gestite con molta attenzione. Innanzitutto le questioni etiche. Come possiamo garantire che le decisioni prese in modo automatizzato siano “giuste” e prive di discriminazioni? Questa è una sfida che richiede una riflessione etica ap- profondita e su cui tutte le principali organizzazioni mondiali sono impegnate; in particolare la Commissione europea ha proposto un primo quadro normativo per l’IA a livello UE già nell’aprile 2021. L’ Domenico Favuzzi

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