Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2023

15 Civiltà del Lavoro | agosto • settembre • ottobre 2023 PRIMO PIANO artecipo con piacere a questa importante occasione che riconosce l’altissimo merito da voi guadagnato grazie ad anni di impegno, talento e storie straordinarie e premia i giovani Alfieri che si preparano a raggiungere gli stessi ambiziosi traguardi. Chi vi parla ha voluto cambiare il nome del Ministero, oggi delle Imprese e del made in Italy, proprio per focalizzare l’attenzione sulle “imprese”, motori dello sviluppo industriale, e sul “brand” reputazionale che ci rende orgogliosi nel mondo: il “made in Italy” appunto. Una denominazione istituzionale che racchiude in fondo l’essenza stessa delle straordinarie capacità e del fine ingegno dell’impresa e degli imprenditori ed imprenditrici italiani. REAGIRE ALLE INCERTEZZE Donne e uomini abituati a studiare, lavorare e produrre eccellenze che il mondo ci invidia e che apprezza oltre misura. Impegno e sforzo che non viene meno mai, neanche nei periodi di crisi più acuta come quelli che abbiamo attraversato e che pensavamo di aver finalmente lasciato alle spalle. Purtroppo non è così, perché dopo la pandemia e la sciagura della guerra in Ucraina ci troviamo, proprio in queste ore, di fronte ad altri drammatici accadimenti che portano lutti e tragedie e che potrebbero condurre ad una ulteriore escalation che noi tutti speriamo non si verifichi, lavoriamo perché non accada. Gli effetti combinati della guerra in Ucraina e degli eventi drammatici in Israele ed a Gaza, che si aggiungono a quelli del Sahel e dei Balcani, ci inducono ad essere cauti e responsabili, ben consapevoli degli scenari drammatici che circondano la nostra Europa e delle loro possibili conseguenze sui nostri assetti sociali ed economici. L’inflazione è tornata a correre, i mercati energetici sono in fibrillazione ed il sistema economico, commerciale e finanziario multilaterale appare inadeguato di fronte a queste terribili sfide. Ma dobbiamo reagire tutti insieme in Italia e in Europa, come abbiamo sempre fatto nei momenti più difficili. Per dirla con il poeta, “c’è una crepa in ogni cosa ed è da lì che passerà la luce” (Leonard Cohen). Una luce che può venire anche dalle nostre imprese perché da sempre in Italia esse sono espressione di responsabilità e coesione sociale, portatrici di ricchezza e occupazione e seminatrici di sviluppo e benessere. ITALIA, POTENZA MANIFATTURIERA DA SUPPORTARE Compito dei Governi, quindi, è quello di tutelare e supportare questo essenziale substrato della nostra civiltà. L’Italia resta oggi il secondo paese manifatturiero in Europa ed uno dei primi dieci al mondo. Ha un’economia differenziata e competitiva in ogni settore della vita produttiva con migliaia di imprese leader a livello globale in un sistema sociale in cui prevale il senso della coesione e della solidarietà. Dai giovani italiani ed europei si sente alto il bisogno di spingere i nostri Governi ad accelerare sulla via della tranAdolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy P di Adolfo URSO IMPRESE SEMINATRICI di benessere

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=