Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

89 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Nella metallurgia settori manifatturieri a maggior valore aggiunto offrono trattamenti integrativi di interesse, almeno in apparenza. L’attenzione alla crescita dell’azienda è stata sempre intesa in primis come crescita delle persone e come punto di riferimento nella comunità di appartenenza. Quali iniziative avete messo in campo? Terme di Sirmione è parte integrante del territorio, che negli anni ha sempre sostenuto con iniziative di solidarietà verso i più deboli o meno fortunati, in accordo con le amministrazioni e istituzioni locali. Da decenni sono attive borse di studio per studenti meritevoli ed il Gruppo Seniores, oggi con 150 iscritti tra collaboratori in quiescenza e tuttora in organico aziendale, con oltre 20 anni di anzianità di servizio 1° step, e oltre 40 anni 2° step. Ricevono riconoscimenti ad personam ad ogni step, e beneficiano di agevolazioni per acquisti di beni e servizi. Nei mesi del 2020 in lockdown abbiamo corrisposto gli anticipi di cassa integrazione e abbiamo integrato al 100% gli stipendi mensili, con uno sforzo davvero impegnativo. Premi di risultato, sistemi incentivanti, con ricorso anche al welfare, sono adottati per le aziende del Gruppo, rilievo viene dato alla formazione del personale nel suo insieme, con oltre 45.000 ore annuali per favorire la crescita professionale e ove necessario il passaggio a nuove mansioni. Per quanto riguarda il settore turistico, che anno è stato finora il 2022 e cosa prevede per il 2023? Il 2022 è un anno che ha superato le migliori attese, oltre i numeri del 2019. Per il 2023 auspichiamo ulteriore crescita anche grazie agli investimenti che abbiamo ripreso. Siamo localizzati a Sirmione, la perla del lago di Garda e bacino turistico più importante d’Europa con 24 milioni di presenze! Abbiamo il dovere di sviluppare l’azienda, una delle poche con strutture aperte tutto l’anno, con l’obbiettivo di dare continuità ai rapporti di lavoro, alle forniture, all’offerta ai turisti italiani e stranieri che hanno il Garda come meta di vicinato, e non solo. Cosa ha provato quando è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro? Soddisfazione e emozione, ma soprattutto gratitudine per mio padre, mio maestro esemplare, nominato Cavaliere del Lavoro nel 1992, e per chi mi è stato vicino consentendomi di assolvere a un impegno lavorativo costante e direi anche incessante: la mia famiglia e i miei collaboratori più fedeli.

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