Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

74 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Transizione e neutralità tecnologica DE MEO: MOMENTO EPOCALE U LUCA DAVID ANTONIO DE MEO Industria automobilistica - Francia na vita trascorsa fra quattro ruote. Come nasce la sua passione per le automobili? La mia passione per le automobili nasce nel 1974, quando ero ancora un bambino. Vivevo in Costa d’Avorio per il lavoro di mio padre. A 7 anni ebbi l’opportunità di prendere posto sul sedile passeggero della Lancia Fulvia HF del grande campione Arnaldo Cavallari, in preparazione per il rally del Bandama. Da quel momento, ho capito che avrei voluto dedicare la mia carriera alle auto. A creare dei prodotti che, come quella Lancia, suscitino delle emozioni. Il tema della transizione ecologica è di stretta attualità e il settore automobilistico è tra i principali protagonisti. A che punto siamo? Oggi ci troviamo di fronte alla più grande trasformazione dell’industria automobilistica nella sua storia. L’urgenza di ridurre il nostro impatto a zero crea una pressione sull’industria senza precedenti. La soluzione proposta dall’Europa è l’elettrico. In Renault avanziamo velocemente: siamo stati pionieri e oggi acceleriamo con l’obiettivo di rendre la marca 100% elettrica entro il 2030. La transizione verso l’elettrico sarà lunga e piena di sfide. Abbiamo bisogno di lavorare ad altre soluzioni. Sono convinto che bisogni sempre guardare in faccia la realtà ed attenersi alla verità. Quando si parla di impatto ambientale la verità si chiama “dalla culla alla tomba”, e cioè dall’estrazione di materie prime al riciclaggio. Con questa prospettiva l’elettrico puro non è sempre la migliore soluzione. Dobbiamo continuare a migliorare tecnologie come l’ibrido o il motore a scoppio per renderli più puliti, efficienti e performanti. C’è bisogno di rispettare il principio neutralità tecnologica che sottende da sempre la definizione delle regole del gioco. La battaglia è contro le emissioni, non contro una tecnologia o l’altra. Le imprese cominciano anche a mettere l’economia circolare al cuore della loro preoccupazione. È quello che stiamo facendo nel Gruppo Renault. Abbiamo trasformato una delle nostre fabbriche nel primo sito di ricondizionamento di veicoli in Europa a scala industriale e fondato la prima azienda dedicata all’economia circolare a 360°, chiamata “The Future Is Neutral”, anagramma di Renault. Quali sono le principali complessità per un’azienda come la sua nell’attuare una svolta green? Tutto il settore automobilistico è di fronte a un grande rischio. Non l’ho mai negato, nemmeno ai miei collaboratori. Questa transizione non sarà una passeggiata di

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=