Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

37 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 PRIMO PIANO gato Leo – perché l’amministrazione fiscale dispone ormai di un tale quantitativo di dati, anche grazie alla fatturazione elettronica, che è in grado di presumere ciò che l’impresa dovrà pagare. Questa logica di collaborazione, già sperimentata con le grandi imprese, farà emergere base imponibile e ridurrà il contenzioso”. Verrà inoltre completato il percorso di abolizione dell’Irap e di riduzione dell’Iva per alcune categorie di beni e servizi, per esempio quella sui servizi turistici che dovrebbe scendere dal 10 al 5%. C’è anche l’impegno a procedere con la riduzione del cuneo fiscale fino ai cinque punti promessi e ad estendere anche ai lavoratori dipendenti la flat tax incrementale al 15% sui redditi dichiarati in più rispetto al massimo del triennio precedente. Ma si tratta di impegni gravosi, che richiedono parecchi miliardi da trovare all’interno del sistema fiscale, visto che queste operazioni di riassetto fiscale non si potranno realizzare in disavanzo. Non sarà facile, anche se Leo si mostra ottimista. “Recupereremo risorse con il riordino della giungla delle agevolazioni fiscali, le cosiddette tax expenditures – assicura il vice ministro –. Oggi ci sono 70 pagine di istruzioni per detrazioni, deduzioni, crediti d’imposta. Razionalizzeremo e ridurremo queste agevolazioni agendo chirurgicamente senza toccare spese sanitarie e interessi sui mutui”. Leo si propone poi di semplificare le norme sulle società di comodo e difende le norme sui capital gain al 14% (invece del 26%) inserite nella legge di Bilancio 2023: “Questa misura è pensata soprattutto per la rivalutazione di immobili, terreni e partecipazioni per adeguarle ai valori di mercato: sulla rivalutazione si paga subito il 14%, mentre la tassazione al 26% resta invariata sulle eventuali future plusvalenze”. Anche la riforma del contenzioso, e la riduzione delle sanzioni, dovrebbe ridurre i conflitti fisco-contribuenti e aumentare la “fedeltà fiscale”. “Oggi le sanzioni arrivano al 120% e addirittura al 240%. Sono livelli espropriativi. Ridurremo le sanzioni e semplificheremo le regole anche per attrarre più investimenti dall’estero”. Insomma, è il vecchio slogan “pagare tutti, pagare meno”. “Abbassando il peso fiscale e semplificando il sistema – conclude Leo – emergeranno molti redditi che oggi non vengono dichiarati e quindi anche se i singoli contribuenti, imprese e persone fisiche, pagheranno meno, il gettito aumenterà”. Speriamo abbia ragione. (P.M.) Foto akkamulator © 123RF.com

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