Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

Con l’inizio del nuovo anno il governo interverrà su due settori decisivi. Secondo la ministra del Lavoro Marina Calderone occorre “realizzare una riforma organica delle politiche attive” 35 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 sto al governo di utilizzare per la riduzione del cuneo i miliardi stanziati per l’aumento della flat tax per gli autonomi e per l’anticipo delle pensioni con Quota 103, anche queste promesse elettorali del centrodestra. La riduzione ulteriore del cuneo fiscale incrocia la riforma del fisco, alla quale sta lavorando il vice ministro dell’Economia con delega ai tributi Maurizio Leo. “È impegno di questo governo – ha detto Leo – cercare di ridurre il più possibile il cuneo fiscale e già in questa manovra, pure a fronte di risorse limitate abbiamo aggiunto un piccolo tassello per i redditi più bassi. Ma ovviamente siamo consapevoli che si deve fare di più, anche lavorando sulla componente fiscale e non meramente contributiva. Insieme al ministro Calderone, porteremo in Aula una delle battaglie cardine del nostro programma: chi più assume meno paga. Occorre non solo ridurre il carico fiscale in capo alle imprese, ma anche alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori intervenendo, in sede di riforma, sulle aliquote Irpef”. Leo si propone di presentare entro febbraio una nuova legge delega fiscale per un riordino complessivo del sistema basato su tre principi: aumento progressivo della flat tax per gli autonomi (dagli 85mila euro previsti della manovra ai 100mila promessi in campagna elettorale) e riduzione delle aliquote Irpef dalle attuali quattro a tre; cooperazione tra fisco e imprese per ridurre controlli e contenziosi e riduzione mirata dell’Iva; semplificazione e riforma del contenzioso e delle agevolazioni. In questo modo, Leo spera di aumentare la “fedeltà fiscale” dei contribuenti e ridurre l’evasione, soprattutto quella dell’Iva di cui deteniamo il record europeo con 26 miliardi di evasione stimata, come ha denunciato il commissario Gentiloni. Per le imprese, la parola magica sarà “concordato fiscale”. “Penso che già dal 2023 – ha detto il vice ministro Leo – potremo realizzare con le imprese, anche con le Pmi, un concordato preventivo biennale”. Si tratta in pratica di un accordo in cui il fisco propone alle imprese le tasse da pagare per il biennio successivo e se l’impresa accetta non subirà controlli. “Oggi possiamo proporre il concordato fiscale – ha spieMaurizio Leo Marina Calderone “Chi più assume meno paga”. Secondo il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, occorre ridurre il carico fiscale in capo alle imprese e alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori intervenendo sulle aliquote Irpef PRIMO PIANO

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