Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

31 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 PRIMO PIANO cio alle catene internazionali del valore più prestigiose. Un dato ripreso dal recentissimo Rapporto di Previsione di Prometeia intitolato “Recessione profonda o leggera?”. In questo documento si prevede non solo un rialzo della stima di crescita del Pil italiano per il 2022 a +3,9% rispetto alla stima +3,4% di settembre, ma anche un miglioramento delle previsioni relative al 2023 che dal +0,1% passerebbero al +0,4%, ovvero il dato di aumento medio del Pil più in alto nell’Eurozona. Previsto inoltre che “nel corso del 2023 l’inflazione scenderà in modo rapido nel nostro Paese, attestandosi al 5,8% contro l’8,4% del 2022”. Questo significa che abbiamo fatto e che continueremo a fare meglio dei principali partner europei, come Germania, Francia e Spagna. Sono queste le ragioni per le quali la Commissione Ue si è dimostrata “ottimista” nei confronti del nostro Paese, riconoscendo non solo il primato appena richiamato, ma ben più rilevante, gli indicatori fondamentali che lo hanno determinato. Tra questi, mi limito a ricordare, sia gli effetti delle scelte del governo Draghi, che il nuovo esecutivo ha confermato, sia i processi di internazionalizzazione e d’eccellenza tecnologica portati avanti, con successo, dalla parte più dinamica del sistema delle imprese italiane. Realtà, queste ultime, diventate leader mondiali di nicchie di mercato in settori come la chimica, la farmaceutica, la meccanica e l’agroalimentare. Imprese la cui produttività, superiore a quella dei concorrenti internazionali, ha consentito loro di incrementare con costanza l’export, diventato ormai la leva principale dello sviluppo italiano. A tutto ciò si aggiungeranno gli effetti della implementazione del Pnrr che, nel periodo 2023-2027, apporterà tanto all’economia, quanto al Paese, miglioramenti congiunturali e strutturali. Detto questo, manteniamo prudenzialmente il pessimismo della ragione, lo facciamo però animati dal convincimento che il nuovo anno sarà anche caratterizzato da un ottimismo della volontà imprenditoriale, sostenuto da un’elevata propensione agli investimenti e da fondamentali tecnico-economici e finanziari delle nostre imprese che, da decenni, non vedevamo. Il nuovo anno potrebbe riservarci sorprese positive, dimostrandosi, alla prova dei fatti, un anno meno catastrofico di quanto oggi si immagini Fabio Storchi è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2018. È presidente e amministratore delegato di Finregg. La società opera in settori diversificati afferenti a partecipazioni societarie e investimenti finanziari e immobiliari nel settore industriale, direzionale, alberghiero e dell’intrattenimento. E’ presidente e amministratore delegato inoltre di Vimi Fasteners, leader nella produzione di organi di fissaggio per i settori automotive, industriale e aerospaziale. È stato presidente di Federmeccanica dal 2013 al 2017

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