Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

135 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Da sinistra: Federico Fabretti, Luca De Michelis, Maurizio Sella, Nicoletta Spagnoli, Virman Cusenza e Stefano Micossi VITA ASSOCIATIVA sa non può mai rimanere fermo, farlo equivarrebbe infatti ad arretrare”. L’evoluzione delle aziende familiari è tanto più importante nello scenario macroeconomico. Più di sei aziende quotate in Borsa Italiana su dieci, il 64%, hanno come azionista di riferimento una famiglia. Sotto il profilo dell’incidenza delle aziende familiari, il contesto italiano risulta essere in linea con quello delle principali economie europee qual i Francia (80%), Germania (90%), Spagna (83%) e UK (80%), mentre l’elemento differenziante rispetto a questi paesi è rappresentato dal minor ricorso a manager esterni da parte delle famiglie imprenditoriali: il 66% delle aziende familiari italiane ha tutto il management composto da componenti della famiglia, mentre in Francia questa situazione si riscontra nel 26% delle aziende familiari ed in UK solo nel 10%. “Continua a prevalere il modello di governo tradizionale”, ha messo in evidenza Micossi. “La struttura familiare – ha continuato – incide nella vita di un’impresa e nei modi in cui questa cresce. Si tratta di un fattore che consente di operare in molti Paesi, ma può impattare in alcuni ambiti, come per le sfide imposte dalla digitalizzazione e la sostenibilità”. Dall’ultimo Rapporto Consob, per esempio, è emersa la difficoltà dei board di seguire i processi di trasformazione ambientale e digitale, con solo il 14,6% degli incarichi di amministrazione coperto da persone con competenze sulla sostenibilità e solo il 16% su temi digitali. “L’idea di questo progetto editoriale – ha sottolineato Luca De Michelis – è stato per me motivo d’orgoglio e mi ha coinvolto direttamente proprio perché mio padre fu nominato Cavaliere del Lavoro. Il ruolo dell’editore è radicalmente cambiato nel tempo, eppure ancora oggi rimane colui che ha la responsabilità di tenere insieme una filiera. Nelle aziende familiari, la costruzione di un’identità che perduri nel tempo è uno dei valori fondanti”. Nicoletta Spagnoli ha ricordato la figura straordinaria della fondatrice, Luisa Spagnoli, tra le prime donne in Il vero plus delle imprese familiari - sottolinea Maurizio Sella - è rappresentato dai valori condivisi e tramandati di generazione in generazione. Chi ha una storia sente infatti il dovere di garantirne un seguito. E questo si traduce nella intraprendenza e nel senso di responsabilità

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