Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

metafora: oltre la flessibilità, che rappresenta il software e nella quale le aziende italiane sono straordinarie, serve anche l’hardware. Il Pnrr è entrato nella fase operativa, ma emergono i primi problemi rispetto alla realizzazione dei progetti. In particolare i ritardi, dovuti anche al fatto che le stime dei costi delle opere pubbliche risentono degli aumenti. L’Italia corre rischi? Una premessa: per noi il Pnrr è fondamentale e lo è per più di un motivo. L’Italia è il paese che dai fondi di Next Generation EU ha ottenuto più risorse insieme ad altri mediterranei. Servono per modernizzare il Paese e rendere il sistema produttivo pronto alle prossime sfide. I meccanismi di finanziamento sono differenti rispetto ai fondi di coesione: c’è uno scadenzario rigido e verifiche stringenti sull’avanzamento dei lavori. Finora l’Italia ha risposto bene e le tranche sono state regolarmente erogate. D’altra parte, è vero che i costi di realizzazione di alcune opere sono aumentati, è stato difficile reperire i materiali e così via. Da qui deriva l’esi13 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 Con Bruxelles ci siamo impegnati a realizzare le riforme. Alcune sono state già avviate, altre sono state riconsiderate. Io resto fiducioso, il Pnrr è un volano di investimenti importantissimo PRIMO PIANO genza di ricalcolare i costi di alcuni investimenti. Tuttavia rispetto a ciò è stato chiarito come esista un po’ di margine per la negoziazione con Bruxelles. La questione non riguarda soltanto l’Italia e credo che la cosa si potrà affrontare. Nel nostro caso poi c’è stata un’altra deviazione, assolutamente fisiologica nei sistemi democratici. Abbiamo avuto una crisi parlamentare, una campagna elettorale, le elezioni e infine l’insediamento del nuovo governo. Ciò non vuol dire che i tecnici non abbiano continuato a lavorare, ma è molto diverso agire con un governo che si occupa dell’ordinaria amministrazione rispetto a uno dotato di pieni poteri. C’è poi un’altra questione. Con Bruxelles ci siamo impegnati a realizzare le riforme. Alcune sono state già avviate – penso a quella della Pubblica amministrazione – altre sono state riconsiderate. Io resto fiducioso, anche perché sia il presidente del Consiglio uscente che quella entrante hanno ribadito che tutto sarebbe andato avanti. Il Pnrr è un volano di investimenti importantissimo. Fra le grandi sfide per i sistemi industriali vi è quella di diventare sempre più sostenibili a livello ambientale. L’Italia è avanti su questa partita, l’Europa invece a volte legifera senza considerare le imprese su cui impatteranno le norme. Si veda il caso della proposta di regolamento degli imballaggi. Che ne pensa? L’Europa è un sistema complesso dove si confrontano interessi contrapposti e di vario tipo. A mio avviso, da una parte sfugge la dimensione di alcune battaglie che vengono portate avanti, dall’altra c’è una sottovalutazione dei costi e del timing di alcune operazioni. Un esempio Foto alexmit © 123RF.com

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