Civiltà del Lavoro, n. 6/2022

129 Civiltà del Lavoro novembre • dicembre 2022 VITA ASSOCIATIVA Giovanna Mazzocchi, presidente del Gruppo Lombardo dei Cavalieri del Lavoro Lo statuto del Gruppo Lombardo della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, la Croce e il Brevetto di Cavaliere del Lavoro della Presidente Giovanna Mazzocchi Ciascun esemplare ha un potere evocativo. Le “Mirabilia” dei Cavalieri del Lavoro lombardi parlano di famiglia, di lavoro, di passioni, storia e ambizioni. Ci sono gli oggetti che raccontano il passaggio di testimone in azienda, gli strumenti antichi del fondatore, elementi iconici dell’ingegno che ha segnato il percorso dell’impresa conoscere scommettendo ancora sulla voglia di meravigliare e meravigliarsi”. Il presidente Mazzocchi esprime, per esempio, il legame con la propria impresa raccontando i quasi cento anni dell’azienda di famiglia Editoriale Domus attraverso le copertine più iconiche delle sue testate. Così come - sempre rimanendo in ambito editoriale Stefano Mauri sceglie la prima edizione italiana del “Libro Rosso. Liber Novus” di Carl Gustav Jung da lui pubblicata. Ci sono le fotografie d’archivio dedicate ai papà, scelte ad esempio da Alfredo Ambrosetti e da Alessandro Scelfo, e ci sono gli oggetti che raccontano il passaggio di testimone in azienda come la borsa da lavoro che Ali Reza Arabnia ricevette in dote dal suocero e l’antico orologio con fasi lunari che segnò i primi venticinque anni in azienda di Diana Bracco. Simboli di grande amore come la dea bendata che la mamma di Alessandro Azzi regalò a suo padre e di una dedizione tramandata nel tempo, come quella rappresentata dalla lente d’ingrandimento appartenuta al padre del Giuseppe Santoni. Parlano di lavoro, di inventiva e storia aziendale anche il primo cartellone pubblicitario di Cosberg esposto da Gianluigi Viscardi, l’antica bilancia per il peso filo della seta portata in mostra da Mario Boselli e quella a bascula di Paolo Merloni, così come l’iconica Pinza Estrema che la Brembo fondata da Alberto Bombassei ideò per la Formula Uno. A proposito di sport e motori, la Wunderkammer ha stupito con oggetti e “reliquie” inaspettate. C’è lo sport praticato in prima persona, come calottina della squadra di pallanuoto AN Brescia con cui Marco Bonometti celebra lo scudetto, gli scarponi con cui Nicola Risatti ha scalato l’Himalayana Mera Peak, il diploma della corsa ciclistica Paris Roubaix di Roberto Briccola, gli sci da fondo Fischer con cui Laura Colnaghi Calissoni ha vinto il suo primo Oro individuale ai mondiali, la medaglia che attesta la partecipazione alla maratona acquatica del Nilo di Giuseppe Castagna, la nuovissima bicicletta Bianchi Oltre RC di Salvatore Grimaldi. E, come dicevamo, ci sono le “reliquie”, come la maglia della Roma n. 10 appartenuta a Totti di Franco Moscetti e il trofeo dello Scudet-

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