Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2022

Il programma e le prime decisioni del nuovo esecutivo Meloni La strada stretta per il nuovo governo 9 indubbiamente il governo dei record quello di Giorgia Meloni: primo governo della storia d’Italia presieduto da una donna; primo governo di destra-centro (quelli di Berlusconi erano di centro-destra) nella storia della Repubblica; uno dei quattro governi formati subito, senza “incarico con riserva”; uno dei gover- ni più “veloci”, nato solo 28 giorni dopo le elezioni del 25 settembre, che han- no consegnato alla destra-centro una solida maggioranza assoluta parlamentare (235 deputa- ti su 400 e 115 senatori su 206, compresi i senatori a vita) con la maggioranza relativa del 46% dei voti (e col 28% dei consensi dei cittadini, tenendo conto delle astensioni) grazie alla legge elettorale semi maggioritaria e alle divisioni dell’opposizione. Auspichiamo che a questi record si aggiunga ora anche quello dell’efficienza e della tempesti- vità nell’affrontare i molti problemi del Paese: emergenza energetica che sta colpendo imprese e famiglie col caro bollette; inflazione in crescita, coi rialzi dei tassi d’interesse decisi dalla Bce; scenario bellico in Europa, col rischio di escalation nucleare e confronto diretto Russia-Nato; attuazione tempestiva del Pnrr per non perdere i 191 miliardi dell’Europa; revisione del Patto di stabilità Ue e via elencando. Il programma e le prime decisioni del governo indicano alcune certezze e diverse incognite. La premier è stata chiara nel ribadire la collocazione atlantista del nostro Paese, a sostegno dell’Ucraina devastata dall’aggressione russa, posizione che sarà ribadita al G20 di Bali di metà novembre, dove Meloni esordirà tra i “grandi” del mondo e do- vrebbe avere un colloquio col presidente americano Biden. Qualche incognita riserva l’atteggiamento verso l’Ue e la conciliazione tra il rispetto della soli- darietà europea e la riaffermazione “sovranista” della difesa dell’interesse nazionale. Parimen- ti, i programmi di politica economica oscillano tra difesa delle imprese e del “fare”, con impul- so alla semplificazione amministrativa, e maggiore intervento dello Stato, per esempio, sulle infrastrutture e le aziende strategiche (vedremo che accadrà alla cessione di Ita, la ex Alitalia). Sul fisco si manifesteranno probabilmente le maggiori fibrillazioni, come già accaduto sull’au- mento del contante: l’estensione sia pure parziale della flat tax, cavallo di battaglia di Lega e Forza Italia, il superamento della legge Fornero con maggiore flessibilità dell’età pensionabi- le e la riduzione graduale di cinque punti del cuneo fiscale per abbassare il costo del lavoro e aumentare gli stipendi, richiederanno risorse non facilmente reperibili nel bilancio pubblico. La strada è stretta anche per la politica ambientale, dove Meloni si è impegnata a conciliare la sostenibilità ecologica con quella sociale ed economica, anche per non spiazzare il nostro si- stema produttivo, a partire dalla filiera dell’automotive. Su questo terreno i Cavalieri del Lavoro offrono al governo quanto è emerso nel Convegno na- zionale del 24 settembre, che ha messo in luce come nelle esperienze delle aziende guidate da Cavalieri del Lavoro, siano già disponibili molte tecnologie per la decarbonizzazione e l’econo- mia circolare. Occorre accelerare la ricerca, l’innovazione e l’incentivazione di nuovi prodot- ti e nuovi modi di produrre ambientalmente sostenibili. Solo così sarà possibile salvaguardare insieme l’ambiente e la crescita. (P.M.) È Civiltà del Lavoro settembre • ottobre 2022 EDITORIALE

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