Civiltà del Lavoro, n. 3/2022

Le elezioni per il nuovo Parlamento Un voto per la ripresa 9 desso tocca a noi. Il futuro dell’Italia è nelle nostre mani. Di noi 46 milioni di elettori chiamati alle urne domenica 25 settembre per decidere chi ci governe- rà nei prossimi cinque anni, dopo la crisi più pazza del mondo che il 20 luglio ha tolto la fiducia al governo di Mario Draghi anticipando di otto mesi le elezioni. Tocca a noi decidere se proseguire l’impegno del governo Draghi e dimostrare che è possibile realizzare uno sviluppo sostenibile in un quadro di sicurezza finanziaria, oppu- re tornare indietro alle illusioni del passato, che possono riassumersi nello slogan suggestivo ma impossibile “meno tasse, più pensioni e più bonus per tutti”. In fondo, è questo il senso dell’Agenda Draghi: proseguire per la strada stretta che ha consen- tito di raggiungere nel 2021 la crescita del Pil del 6,6% e quest’anno del 3,1-3,2%, di combattere la pandemia con la campagna di vaccinazioni, di riacquistare reputazione e credibilità interna- zionale con un atteggiamento fermo contro l’aggressione russa all’Ucraina, di partecipare da protagonisti alle scelte europee mantenendo sotto controllo la finanza pubblica, di sviluppare il made in Italy e l’export come illustriamo in questo numero di Civiltà del Lavoro. Deragliare da questo percorso sarebbe drammatico. E in fondo la crisi di luglio è derivata dal- le incertezze dei partiti che non hanno votato la fiducia a Draghi, perché gli avevano chiesto di ammorbidire la posizione sull’Ucraina e di realizzare lo “scostamento di bilancio”, cioè più de- bito proprio nel momento in cui la Bce varava lo scudo antispread per i paesi coerenti con le regole e le raccomandazioni europee. Draghi non ha ceduto ed è stato sfiduciato. Ora tocca a noi decidere se proseguire sulla sua strada o tornare indietro. Nei prossimi mesi ci attendono sfide decisive: individuare una via d’uscita dal conflitto ucraino; completare le riforme (fisco, concorrenza, giustizia, appalti, semplificazione amministrativa) e avviare concretamente gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza; rivedere in sede europea il Patto di stabilità e avviare una politica energetica e di difesa comune; accele- rare la decarbonizzazione, azzerando la dipendenza dal gas russo; contrastare l’inflazione di- fendendo il potere d’acquisto dei più poveri; evitare una nuova esplosione dei contagi Covid. Gli interventi statali saranno necessari, ma per non scassare i conti pubblici dovranno essere estremamente selettivi e orientati agli investimenti che promettono di creare buona occupa- zione e di aumentare la produttività. La Federazione dei Cavalieri del Lavoro non farà mancare il proprio contributo di idee e pro- poste, a cominciare dal Convegno nazionale del 24 settembre dedicato alla transizione ener- getica. Buon voto a tutti. (P.M.) A Civiltà del Lavoro giugno • luglio • agosto 2022 EDITORIALE

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=