Civiltà del Lavoro, n. 2/2022

69 FONDAZIONI Civiltà del Lavoro marzo • aprile • maggio 2022 ISABELLA SERÀGNOLI è stata nominata Cavaliere del Lavoro nel 2007. È presidente di Coesia SpA, holding di partecipazioni industriali nel settore delle macchine automatiche per il confezionamento di prodotti alimentari, liquidi e chimici, di articoli igienici monouso, prodotti cosmetici, e leader mondiale per le macchine per la produzione e l’ impacchettamento di sigarette. Il gruppo conta oltre 8.000 dipendenti con unità produttive in 35 paesi e 135 unità operative nel mondo malati, aree industriali o villaggi operai. Costituiscono il punto di incontro delle percezioni, degli atteggiamenti e dei progetti più disparati. La fotografia documentaria incontra l’arte concettuale, gli antichi processi di svilup- po e di stampa su diverse tipologie di carta fotografica, come le stampe all’albumina, si confrontano con le ulti- me novità in fatto di stampe digitali e inkjet; le immagini dominate dal bianco e nero più profondo si affiancano a rappresentazioni visive dai colori vivaci. I paesaggi cupi caratteristici dell’industria pesante contrastano con gli scintillanti impianti high- tech, il duro lavoro manuale e la maestria artigianale trovano il loro contrappunto ne- gli universi digitali, nell’elaborazione automatizzata dei dati. Alle manifestazioni di protesta contro il mercato e il crac finanziario si affiancano le testimonianze visive del fenomeno migratorio e del lavoro d’ufficio”. DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE Sul piano della scansione cronologica, solo il XIX secolo è stato affrontato separatamente in una sezione dedi- cata alle fasi iniziali dell’industrializzazione e della sto- ria della fotografia. Il filo conduttore è spesso costellato dai numerosi ritratti di lavoratori, dirigenti, disoccupa- ti, persone in cerca di lavoro e migranti. “Il parallelismo tra industria, mezzo fotografico e modernità – prosegue Urs Stahel - produce a tratti un effetto che può diso- rientare. La fotografia è figlia dell’industrializzazione e al tempo stesso ne rappresenta il documento visivo più incisivo, fondendo in sé memoria e commento”. La mostra documenta, inoltre, inoltre il progresso tec- nologico e lo sforzo analogico sia del settore industria- le sia della fotografia, rappresentato oggi dai dispositivi digitali ultraleggeri, in perenne connessione, capaci di documentare, stampare e condividere il mondo in im- magini digitali e stampe 3D. Dall’industria, dalla fotogra- fia e dalla modernità si passa all’alta tecnologia, alle reti generative delle immagini e alla post-post- modernità, ovvero a una sorta di contemporaneità 4.0. Dalla sem- plice copia della realtà alle immagini generate dall’intel- ligenza artificiale. Addetta alla fonderia (Natalie Perry), 2013 - © Brian Griffin The Heavens. Annual Report, 2013 - © Paolo Woods, Gabriele Galimberti

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