Civiltà del Lavoro, n. 2/2022

58 FOCUS Civiltà del Lavoro marzo • aprile • maggio 2022 Foto currahee © 123RF.com del resto dell’Europa per cinquant’anni, dalla fine degli anni ‘60, e modificare la struttura di approvvigionamen- to europeo di energia comporta un completo ridisegno di tutto il sistema infrastrutturale energetico. Un tema che riguarda soprattutto il prezzo: la Russia, infatti, è stata non solo un fornitore affidabile, ma anche quasi sempre quello a più basso prezzo. Far sparire la Russia non è, quindi, un problema banale e tutte le affermazioni rassicuranti dell’Ue e anche di qualche nostro ministro mi preoccupano perché dovrebbe essere fatto capire quanto radicale e oneroso sia il cambiamento energeti- co e industriale verso il quale andiamo”. Bernabè è quindi passato a spiegare la ricetta proposta dall’Europa. “Prima di tutto l’Ue propone di aumentare gli obiettivi di risparmio ed efficienza energetica dal 9% al 13%, per ridurre la domanda di petrolio e gas del 5%. Non sembra molto, ma ciò significa non solo avere la disponibilità delle grandi industrie – che una politica di efficienza energetica già la fanno –, ma di milioni, forse centinaia di milioni di cittadini europei, i quali dovranno abbassare il riscaldamento e il raffreddamento, cosa che alcuni faranno, ma molti non faranno. Per esempio, non è banale passare dalla caldaia alla pompa di calore, che utilizza più spazio di una normale caldaia a gas. C’è poi il tema della diversificazione dell’import con una piatta- forma unica europea di acquisti. Sulle rinnovabili si pre- vede un aumento, al 2030, in consumi finali, dal 40% al 45%. L’Ue ha poi varato un intero documento dedicato al rooftop solar, cioè al massivo sviluppo di pannelli solari sui tetti, non solo degli stabilimenti, ma anche delle case. Un obiettivo che non sembra eccessivamente ambizio- so per noi, rispetto all’obiettivo del Pnrr di sviluppo di 7 giga- watt l’anno di solare, anche se negli ultimi anni abbiamo fatto 800 megawatt, solo un decimo di quello che ci vorrebbe. Tra l’altro tutta la cate- na di approvvigiona- menti dipende dalla Cina, che ha una po- tenza di circa 450 gigawatt di rinnovabili, che si confron- tano con i nostri 20-25 gigawatt. Diciamo quindi che sia- mo in una situazione, anche qui, molto preoccupante”. Il punto fondamentale sottolineato da Bernabè è uno: “Risorse nuove l’Unione europea non ne mette per il Re- power EU – ha spiegato – ma mette le risorse che vengo- no sottratte al Pnrr. Bisogna tener presente che rispetto ai piani originari del Pnrr, la maggior parte dei paesi ha fatto ricorso ai Grams, cioè sussidi a fondo perduto, ma non ha utilizzato i prestiti, contrariamente all’Italia che è stato l’unico paese che ha preso sia i Grams che i pre- stiti. All’Unione europea, quindi, avanzano circa 225 mi- liardi che non sono stati utilizzati. Tenete presente che all’origine la Spagna non aveva preso prestiti del Pnrr e adesso sembrerebbe intenzionata a prenderli. Que- sto ridurrebbe di un’ottantina di miliardi la disponibili- tà, quindi scendiamo dai 225 a non si sa quanto perché dipende da quanto tirerà la Spagna, ma possiamo pen- sare che molti in tali circostanze, non solo gli spagnoli, utilizzeranno i prestiti del Pnrr e di questi 225 miliardi ne rimarranno pochi”. Il presidente di Acciaierie Italiane è passato poi alle con- clusioni del suo ragionamento: “Ci avviamo a un perio- do nel quale i prezzi dell’energia saranno molto elevati e già adesso si stanno tirando dietro i prezzi di tutto il resto. L’aspetto positivo è il fatto che questo incentive- rà le rinnovabili, che erano già competitive con i vecchi prezzi delle energie fossili, e ciò incentiverà la costru- zione di una filiera industriale molto importante perché le rinnovabili sono intermittenti, hanno bisogno di ac- cumuli, hanno bisogno di sistemi di ottimizzazione nella gestione della rete. Andremo comunque verso un mon- do molto più elettrificato, con una presenza molto più importante delle rinnovabili e con una filiera industria- le che dobbiamo costruire perché non possiamo ave- re una dipendenza dalla Cina, così come abbiamo avuto una dipendenza dalla Russia”. “Sull’economia circolare TERZO WORKSHOP 27 giugno 2022 11.00-13.00 “NUOVE TECNOLOGIE ICT, CITTÀ INTELLIGENTI E GESTIONE DELLE RETI NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA”

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