Civiltà del Lavoro, n. 2/2022

35 FOCUS Civiltà del Lavoro marzo • aprile • maggio 2022 UGO SALERNO è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2013. A capo di RINA, gruppo multinazionale con oltre 150 anni di storia che fornisce servizi di verifica, certificazione e consulenza ingegneristica. Ha affrontato un complesso processo di ristrutturazione e di rilancio aziendale, favorendo la diversificazione del business e guidando il Rina verso l’internazionalizzazione triplicandone il fatturato. Oltre 4.000 i dipendenti, 200 gli uffici in 70 paesi al mondo to ai comuni mettendo assieme progetti similari e che permetta di sviluppare ancora di più il ruolo di project management attraverso la collaborazione con società di ingegneria che, forti dell’esperienza e della disponibilità delle risorse, affianchino le amministrazioni o i cluster di comuni nello svolgimento dei progetti. L’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime, poi, sta provocando un aumento dei prezzi dei progetti infrastrutturali che si aggira tra i 3 e i 5 miliardi di euro: fattore che riguarda non solo la Pubblica amministra- zione, ma anche le imprese coinvolte nelle diverse fa- si, dalla progettazione alla realizzazione degli interventi. Tutti questi elementi, sommati tra loro, rallentano i pro- cessi con conseguenti difficoltà da parte di imprese ed enti territoriali nel concretizzare i loro progetti; quindi, mettere a frutto le risorse del Pnrr arrivate e che sem- pre più giungeranno in futuro. Infatti, entro il 2026 – an- no in cui arriverà l’ultima delle dieci rate dei fondi euro- pei –, l’Italia dovrà spendere in media più di 35 miliardi di euro l’anno; in quest’ottica, quindi, è necessario che la fitta tabella di marcia del piano subisca una forte e decisa accelerazione per concretizzare gli interventi già avviati, visto che entro la fine di quest’anno il Paese do- vrà raggiungere altri cento traguardi di spesa relativi a interventi realizzati. E così sarà fino al 2026, con più di cinquanta obiettivi per semestre. Con queste sfide da affrontare – nel breve termine – e con la necessità di spendere le risorse – a medio-lungo raggio –, è cruciale sviluppare una visione integrata tra le parti in gioco, senza privilegiare a priori un modo o una soluzione, facendo sì che i progetti siano pronti a eventuali modifiche in corso d’opera e a patto che esse non alterino le funzionalità e le finalità dei progetti stes- si. In questo discorso, quindi, diventa fondamentale che il team a supporto dello sviluppo degli interventi studi le possibili alternative. Insomma, il Piano nazionale di ripresa e resilienza ri- chiede a tutti noi un salto di qualità nella gestione della spesa. Il nostro Paese, infatti, non può lasciarsi sfuggire l’opportunità di usare queste risorse, che rappresentano un’occasione epocale per diventare leader di un proces- so di sviluppo e di crescita economica e sociale dove la rivoluzione verde e la transizione ecologica, insieme alla digitalizzazione, rappresentano uno dei capitoli fonda- mentali sui quali imprese ed enti territoriali sono chia- mati a svolgere un ruolo attivo e decisivo.

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