Civiltà del Lavoro, n. 1/2022

34 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2022 FOCUS Foto 1971yes © 123RF.com governance mondiale. Noi che operiamo in più conti- nenti, non possiamo pensare che in certi paesi d’Asia si usino certi parametri e in America degli altri. Qui ne va della competitività dell’industria manifatturiera europea. L’Europa in questo scenario mondiale, rischia di essere tagliata fuori. L’industria manifatturiera europea rischia di non essere più competitiva”. Al tema automotive è legato l’intervento di Fabio Storchi , presidente e amministratore delegato Finregg e presi- dente Unindustria Reggio Emilia. “Proprio tenendo con- to delle perdite di lavoro che la supply chain tradizionale dell’automotive dovrà affrontare nei prossimi tre anni per gli effetti della transizione, abbiamo deciso di costi- tuire all’interno dell’Unione Industriali di Reggio Emilia, un gruppo di lavoro denominato ‘Innovazione tecnolo- gica e transizione elettrica’, all’interno del quale abbia- mo messo tutti gli esperti nella materia elettrica proprio per studiare il fenomeno e accompagnare le imprese che operano nella filiera tradizionale verso questa nuo- va transizione”. Esprime il punto di vista di un grande player interna- zionale di un settore energivoro come quello dell’accia- io, il Cavaliere del lavoro Gianfelice Rocca, presiden- te del Gruppo Techint. “Quello che noi percepiamo, e che il convegno dovrebbe mettere in grande evidenza, è che abbiamo un enorme problema di sincronizzazione temporale tra lo sviluppo di nuove tecnologie rinnova- bili e quello che, invece, è il momento dell’utilizzazione dell’energia, soprattutto nella fase transitoria. In que- sta transizione, vorrei sottolineare che si presentano e crescono delle grosse asimmetrie geopolitiche e locali di competitività”. Sui problemi, anche indiretti, legati all’utilizzo del car- bone per le imprese si è concentrato l’intervento del Cavaliere del Lavoro Guglielmo Bedeschi , presidente onorario del Gruppo Bedeschi, società attiva nella pro- gettazione e produzione di macchine ed impianti per ce- mentifici e per l’industria mineraria. “ Nel nostro settore abbiamo degli impianti importanti di movimentazione del carbone e segnalo che c’è difficoltà ad ottenere anche l’assicurazione dei crediti o garanzie bancarie, solo per- ché lavoriamo carbone. Dobbiamo tenere presente qual è il costo di queste operazioni”. “Uno dei problemi che ho notato per esperienza diretta – ha sottolineato il Ca- valiere del Lavoro Marco Nocivelli , presidente e ammi- nistratore delegato Epta – nel realizzare gli impianti fo- tovoltaici sopra i tetti delle nostre industrie, è che una delle problematiche è la difficoltà di vendere energia al sistema. La verità è che non conviene. Questo fa sì che tanti che potrebbero mettere impianti non li mettono perché poi il pay back è troppo basso”. Di carattere economico e anche geopolitico l’intervento di Antonio D’Amato , presidente onorario della Federa- zione e numero uno di Seda, leader mondiale nel setto- re del packaging per alimenti. “Ricordiamo – ha osserva- to D’Amato – che oggi l’Europa produce solamente il 5% delle emissioni di metano al livello globale e, per quanto noi possiamo portarle a zero, con l’accelerazione dell’u- so di metano in altre parti del mondo, non avremo asso- lutamente alcun beneficio della salute del pianeta. Avre- mo invece sicuramente un grave rischio per le altre due grandissime priorità che noi tutti abbiamo davanti per- ché le tre priorità di tutti sono, nell’ordine: la lotta alla fame, la difesa della pace e la salute del pianeta”. “Par- te dei valori dei Cavalieri del Lavoro – ha continuato – è quello di essere sempre orientati al cambiamento, all’in- Il presidente onorario della Federazione Antonio D’Amato: “Le tre priorità di tutti sono, nell’ordine: la lotta alla fame, la difesa della pace e la salute del pianeta”

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