Civiltà del Lavoro, n. 1/2022

Foto andreypopov © 123RF.com 17 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2022 PRIMO PIANO sulle performance attuali, ovvero anche su quelle pro- spettiche (ossia che tengono conto di eventuali piani di investimento per il miglioramento delle performance Esg dell’impresa). Da tutto questo deriva la presenza di rating Esg diver- si sulla stessa impresa forniti da agenzie diverse. Con il completamento della Tassonomia e l’entrata a regime della nuova Corporate Sustainability Reporting Directive avremo standard tecnici e di rendicontazione più omo- genei a livello internazionale. In una tale situazione sarà necessario valutare dei criteri per le agenzie di rating Esg analoghi a quelli per le agen- zie di rating tradizionali. Nell’attuale incertezza non c’è il rischio di una rarefa- zione dei finanziamenti per nuovi investimenti? Innanzitutto, rileviamo che sono molteplici le iniziative di fondi e garanzie dedicate ai nuovi investimenti sostenibili individuati secondo le logiche della Tassonomia europea. Tuttavia, non tutte le attività economiche sono citate in Tassonomia. Le imprese che svolgono attività non citate in Tassonomia oppure che non riescono ad allinearsi del tutto ai suoi criteri o che perseguono obiettivi sostenibi- li ma diversi dal cambiamento climatico (non ancora co- perti dalla Tassonomia), possono comunque avviare dei piani per il miglioramento delle loro performance Esg. In questi casi è possibile utilizzare forme di finanziamen- to come, ad esempio, quelle dei cosiddetti prestiti so- stenibili, che sono legati ai miglioramenti degli indicato- ri di sostenibilità della singola attività economica o della complessiva azienda. Infatti, con questa tipologia di pre- stiti, il monitoraggio del rispetto di criteri di sostenibilità viene realizzato valutando i miglioramenti rispetto alla situazione iniziale e non il superamento o meno dei va- lori soglia prevista dalla Tassonomia europea. Lo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza, in Italia, non vincola la realizzazione al rispetto degli stringenti vincoli previsti a livello di Tassonomia, ma richiede che i progetti che perseguono uno degli obiettivi previsti a livello europeo non arrechino danno agli altri obiettivi sostenibili. Inoltre, è bene ricordare che le banche de- vono comunicare la quota di esposizioni allineate alla Tassonomia sul totale delle esposizioni; questo spinge le banche a indirizzare le loro attività e progetti verso quelli sostenibili. Va in questa direzione anche la proposta Abi di preve- dere nella Direttiva sui requisiti minimi patrimoniali una riduzione dei requisiti patrimoniali per le esposizioni al- lineate alla Tassonomia e che al contempo presentano un minor rischio finanziario prospettico. Le imprese che svolgono attività non citate in Tassonomia oppure che perseguono obiettivi sostenibili ma diversi dal cambiamento climatico, possono comunque avviare dei piani per il miglioramento delle loro performance Esg

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