Civiltà del Lavoro, n. 6/2021

16 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 PRIMO PIANO di di tonnellate – e di altri gas serra, oltre all’aumento di 1,1 gradi già realizzato dal 1900 ad oggi, nel 2050 l’incre- mento sarebbe di 2 gradi e nel 2100 di 3 gradi. Dati e fatti, dunque, ci dicono che a questa transizione va posto il massimo impegno. Fare finta di nulla o con- siderare eccessivo l’aumento di costi, ci porterebbe al disastro. Quindi è nostra responsabilità – individuale e come capi azienda – investire sulle soluzioni e le tecno- logie attuali e su quelle che la ricerca renderà man ma- no disponibili in futuro per determinare una decisa in- versione di rotta. Lo ha detto chiaramente al recente incontro sul clima a Milano anche Mario Draghi, che cito qui testualmente: “La transizione ecologica non è una scelta, è una neces- sità. Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo ades- so i costi di questa transizione. O agiamo dopo, il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disa- stro climatico”. Lo ribadisco: la sostenibilità e la transizione ecologica sono obiettivi ineludibili. E per noi deve essere una mis- sione. […io la sento tale]. La pandemia ha accelerato le transizioni che stiamo af- frontando. Ne abbiamo parlato di recente nel Convegno nazionale dei Cavalieri del Lavoro che si è tenuto a Bolo- gna e riprenderemo il tema della sostenibilità il prossi- mo anno a Roma. E come ho già detto nelle trasforma- zioni e nelle “disruption” qualcuno vede preoccupazioni e rischi; io invece, a nome di tanti imprenditori Cavalie- ri del Lavoro, invito a vedere con ottimismo e fiducia le straordinarie opportunità, che esistono e vanno trovate. A questa fiducia contribuisce anche l’Europa. Alla quale è doveroso rivolgere un grande “grazie” perché durante la pandemia ha saputo agire tempestivamente ed effica- cemente, con interventi e risorse che sono state spesso paragonate a un nuovo “Piano Marshall”. Faccio mie le sue belle parole, Signor Presidente, al re- cente incontro informale con alcuni capi di stato euro- pei: “La pandemia ci ha spinto a predisporre strumenti nuovi, agendo rapidamente, per rispondere alle attese degli europei che chiedevano protezione e sostegno. Next Generation EU non è soltanto un piano di resilienza e ripresa ma un programma a lungo termine verso una doppia transizione, verde e digitale. È la strategia per costruire il nostro futuro”. Nella cornice Europea e a li- vello internazionale il nostro Paese oggi ha un ruolo di primo piano anche grazie al prestigio, alla reputazione Bisogna mettere ancora più in evidenza come l’onestà, il rigore etico e il contrasto a ogni forma di corruzione siano garanzia di futuro. L’etica – oggi più che mai – tiene assieme un altro elemento centrale: l’equità intergenerazionale

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