Civiltà del Lavoro, n. 6/2021

13 Civiltà del Lavoro dicembre 2021 È Cavalieri e Alfieri del Lavoro “UNA STORIA DI SUCCESSO” PRIMO PIANO sempre una giornata speciale, ma quella dello scorso 26 ottobre, per molti versi, lo è stata di più. Rinviata a causa dell’emergenza sanitaria la consegna delle onorificenze in Qui- rinale ai neo Cavalieri del Lavoro del 2020, quest’anno la solenne cerimonia ha visto coinvolti ben 50 Cavalie- ri del Lavoro, i 25 nominati lo scorso anno e i 25 nomi- nati nel 2021. A rendere ancora più speciale la cerimo- nia c’è tuttavia anche un’altra ragione: cade quest’anno il 120esimo anniversario dell’Ordine al Merito del Lavo- ro. A sottolinearlo è lo stesso Presidente della Repub- blica Sergio Mattarella. “L’Ordine al Merito del Lavoro compie 120 anni. Ha dato lustro al Paese, ha memoria di grandi intuizioni, di gran- di sacrifici compiuti, di traguardi importanti dovuti alla creatività e all’impegno italiano. Sono certo che questa storia continuerà con successo”. Una storia che si lega con quella dell’Italia migliore, che “irrobustisce la coe- sione di una società che guarda al futuro”. Mattarella ri- chiama inoltre un passaggio del discorso del presiden- te della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Maurizio Sella e si dice sicuro che le imprese continue- ranno a fare la loro parte. Nel suo discorso, in apertura della cerimonia, Sella ha infatti sottolineato come “I Cavalieri del Lavoro, che con le loro aziende rappresentano una parte eccellente dell’economia italiana, consapevoli dei loro doveri, ope- rano come se avessero firmato un ‘patto morale di re- sponsabilità’ sul futuro del Paese, per continuare a mi- gliorarlo in tutti i campi. Bisogna dare il buon esempio. Bisogna mettere ancora più in evidenza come l’onestà, il rigore etico e il contrasto a ogni forma di corruzione siano garanzia di futuro”. “Lavoro, impresa, sviluppo, giovani e futuro. Tutto que- sto – ha evidenziato il numero uno dei Cavalieri del La- voro – è oggi di fronte a una questione ineludibile, su cui non si può più transigere e non si può più perdere al- tro tempo: la sostenibilità. Di tutte le transizioni, quella che riguarda l’ambiente e il clima è la più urgente. Fare finta di nulla o considerare eccessivo l’aumento di co- sti, ci porterebbe al disastro. Quindi è nostra responsa- bilità – individuale e come capi azienda – investire sulle soluzioni e le tecnologie attuali e su quelle che la ricer- ca renderà man mano disponibili in futuro per determi- nare una decisa inversione di rotta”. Nel congratularsi con gli Alfieri del Lavoro, i più bravi stu- denti d’Italia, premiati ogni anno insieme ai neo Cavalieri del Lavoro proprio per sottolineare una ideale continui- tà del merito nel mondo dell’impresa e in quello della scuola, sia Sella sia Mattarella hanno insistito sul valo- re dell’equità intergenerazionale come premessa di una rinnovata crescita del Paese. “L’etica – ha detto Sella – tiene assieme un altro elemento centrale: l’equità inter- generazionale. Agire eticamente nella vita dell’impresa significa inoltre permettere la crescita dei giovani. Og- gi più che mai, con le sfide e le opportunità che il Next Generation EU ci propone, l’istruzione e la formazione dei giovani sono basi per il futuro e di una nuova cre- scita, fondata su una visione dello sviluppo incardinata sui pilastri del lavoro, del merito, della responsabilità e della sostenibilità. I pilastri, cioè, di una società giusta, inclusiva, meritocratica, ricca di opportunità per tutti”. “L’alleanza tra le generazioni, che questa cerimonia sim- boleggia – ha evidenziato dal canto suo il Capo dello Sta- to – è una condizione per uscire dallo stallo che il Paese ha vissuto. Sono proprio i cambiamenti profondi inter- venuti nella società – demografici, culturali, persino an- tropologici – a imporci di sanare bene e in tempi rapidi quelle fratture che rischiano di farci arretrare, di disper- dere le forze, di impoverire il capitale più prezioso che abbiamo, quello umano”. (C.F.)

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