Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2021

29 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2021 stito da Alphabet, con sede a Londra, ha ideato degli al- goritmi che predicono la struttura tridimensionale del- le proteine in maniera molto accurata. Uno scienziato inglese era alla ricerca degli enzimi per degradare la plastica, una cosa piuttosto importante per gli obiettivi ambientali. Ha sentito parlare di DeepMind e ha mandato sette sequenze di aminoacidi di venerdì. Conosceva la struttura di due delle sequenze. Il lunedì, ha ricevuto la struttura di tutte e sette le se- quenze e le due che già conosceva erano giuste. Quindi gli scienziati ci dicono che questo accelererà in maniera davvero esponenziale la velocità con cui la ri- cerca in questi ambiti opera. Pensiamo al cloud computing: dal punto di vista econo- mico abbassa le barriere di entrata a quasi ogni parte del mondo digitale, perché non sarà più necessario do- ver gestire personalmente tutte queste infrastrutture. E infine stiamo assistendo a una vera esplosione di atti- vità imprenditoriale. Fino a 15 anni fa, quando si parlava di attività imprendi- toriale, soprattutto nel settore scientifico e digitale, si parlava di pochi posti al mondo. Dopo un po’, la Cina ha cominciato a essere abbastanza brava in questi settori. Ora lo sviluppo imprenditoriale è dappertutto. © Ipsos | Stati emotivi e riflessioni sul futuro 45 ‒ Emergono progressivi livelli di conoscenza del tema STUDENTI GIOVANI MATURI Molti ne erano già informati • Sono convinti, come gli Studenti, che possa rappresentare la vera opportunità per far ripartire il Paese • Sanno genericamente che si tratterà di fondi da poter utilizzare (indistintamente) in diversi settori • In pochi sanno che i settori papabili saranno digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione, inclusione sociale e sanità • Contenti che ci siano almeno piani teorici di intervento sui punti deboli del Paese «E' un'occasione enorme per l'Italia per "raddrizzare" errori del passato, riguadagnare quel terreno che negli ultimi 25 anni abbiamo perduto a causa dell'inesistenza di politiche strategiche che hanno lasciato solo il posto alla convenienza quotidiana. Sono fiducioso per la sua realizzazione, a patto che non siano i politici (soprattutto quelli di oggi, incapaci di avere una visione) a doverla realizzare» (Maturi) I giovani sono i meno informati • La maggior parte non l’ha neanche sentito nominare • In pochi sanno genericamente che si tratta di un piano di rilancio a livello Paese che prevede l’utilizzo di fondi europei per alcuni settori • Difficile per loro entrare nel dettaglio , tuttavia si è convinti che iniezione di fondi possa significare anche ottimismo e ripresa , genericamente «Posso solo supporre che sia un piano per migliorare e cambiare la vita delle persone, quindi spero sia un cambiamento per tutti noi in meglio. Se il paese sta meglio economicamente allora anche le persone stanno meglio» (Giovani) Tutti ne sono informati , il Collegio stesso ha fatto formazione diretta sul tema • Sono convinti che si tratti di una grandissima opportunità che potrebbe cambiare le sorti del Paese se ben gestita • Si ritengono in ogni caso fortunati perché pensano che si potranno aprire per loro più chance lavorative • Si spera possa portare un cambiamento generale anche a livello di semplificazione realizzativa progettuale «Per me, che dovrò entrare nel mondo del lavoro tra pochi anni, potrebbe essere molto utile vivere in un'Italia come quella pensata dal PNRR: più improntata alla digitalizzazione e alla flessibilità, più sostenibile. Se penso alla me tra qualche anno, anche il fatto di avere più opportunità per i ragazzi fin dai primi anni mi rassicura per la famiglia che vorrò creare» (Stude ti) Gli ecosistemi di supporto, i sistemi di finanziamento e tutto il resto stanno diventando globali. Questa è un’op- portunità enorme praticamente per tutti i paesi. Ecco un’altra versione che ritengo piuttosto interessan- te. La linea blu rappresenta il numero di unicorni crea- ti approssimativamente negli ultimi 20 anni in Europa. Avete appena superato la Cina e ciò è piuttosto impres- sionante. Ma le sfide restano enormi, a cominciare da quella climatica, visto che non abbiamo ancora raggiun- to il picco nelle emissioni di CO 2 , perché l’India non ha ancora completato il suo processo di sviluppo e arrive- rà al livello della Cina solo fra dieci anni. Quindi c’è un numero enorme di sfide su cui focalizzar- si alla Cop 26 di Glasgow. Quindi la forza compensativa, cioè la velocità di avvento dell’economia verde e l’aumen- to dell’efficienza energetica, dovrà scontrarsi contro una serie di proiezioni di crescita, molte delle quali probabil- mente si avvereranno. Lo dico non perché penso che non possiamo farcela, ma perché è molto facile sottostima- re la rilevanza della sfida e la velocità con cui dovremo ridurre le emissioni di carbonio nell’economia globale. Queste forti tendenze espandono le opportunità per la prossima generazione di leader nel business, nella scien- za, nella medicina, nella tecnologia. GLI ITALIANI E PNRR, CONOSCENZA A MACCHIA DI LEOPARDO PRIMO PIANO

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