Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2021

Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2021 16 piacere un clima di straordinaria ripresa dell’ottimismo generale. Gli imprenditori, i cittadini, hanno voglia di fa- re, di investire, di intraprendere. Così come fanno bene al clima generale i successi in ambiti diversi che ci han- no entusiasmato questa estate, come quello musicale dell’Eurovision o sportivo degli Europei, delle Olimpia- di e della Paraolimpiadi, che hanno visto gli atleti azzurri battere record e conseguire risultati storici. Del resto, già la fiducia e le attese favorevoli hanno l’ef- fetto di creare impatto positivo sull’economia. E infatti già si stanno portando a casa, come è confermato dalle statistiche, risultati, successi, sviluppo. Penso alla crescita dei consumi, degli investimenti e all’andamento del Pil. Un vero e proprio rimbalzo spe- cie in Italia meglio che Francia e Germania. Tutto que- sto sta avvenendo in un quadro favorevole. L’Unione europea è una cornice solida e sicura, in cui i paesi che ne fanno parte possono portare avanti i piani di crescita e di sviluppo e avere un ruolo di primo pia- no nelle questioni globali. Di fronte all’emergenza Co- vid, infatti, l’Ue ha reagito, con soluzioni e risorse vali- de e consistenti. Il nostro Paese ne sta beneficiando e ne beneficerà in maniera importante e ampia, sia del dono “grant” eu- ropeo, sia del credito che ci sarà erogato: 191 miliardi di euro, un vero e proprio piano Marshall. Il governo sta la- vorando bene e c’è un buon piano per mettere a frutto le risorse a noi destinate dal Next Generation Eu. Mi sento solo di suggerire di intensificare ulteriormen- te le iniziative per farlo ben conoscere, da tutti, poiché talvolta si ha la sensazione che ancora non lo sia a suffi- cienza. La nostra immagine e reputazione a livello inter- nazionale è molto migliorata anche grazie a un presiden- te del Consiglio stimato e apprezzato, che porta avanti e realizza giuste decisioni e non è divisivo. La campagna di vaccinazioni è stata condotta e organiz- zata in modo magistrale dal Generale Figliuolo ed è da diffondere ulteriormente nella popolazione non ancora vaccinata. Saremo efficienti se ulteriori richiami saran- no necessari. Questo, dunque, è il momento di non fre- nare l’entusiasmo e l’ottimismo. Dobbiamo saper prolungare nel tempo questo “rimbal- zo” e mantenere la crescita e lo sviluppo su livelli più alti di quelli medi europei, come non è accaduto negli ultimi 30 anni. I Cavalieri del Lavoro, che con le loro aziende rappresentano una parte eccellente dell’economia del Paese – come le recenti ricerche di Criff e di Fondazio- ne Etica dimostrano – consapevoli dei loro doveri di im- prenditori di spicco e di classe dirigente del paese si com- portano in modo responsabile come se avessero firmato un “patto morale di responsabilità” sul futuro del Pae- se, pur nella loro autonomia, per continuare a farlo cre- scere e a migliorarlo, al meglio possibile, in tutti i campi. In questo momento così straordinario, rinasce un mai sopito orgoglio, sostenuto da una antica grande forza di volontà e reale capacità realizzativa. Le tre proposte dell’apertura del presidente Sassoli, che riguardano i giovani, che sono il nostro futuro e che, per loro natura, intravedono sempre un mondo migliore, so- no da approvare e accogliere. Più in generale bisogna da- re il buon esempio, ed essere all’altezza della situazione. Le transizioni non saranno tutte facili. Anche perché le risorse non sono infinite e si è ancora accresciuto il già alto livello dell’indebitamento statale ma – mi ripeto vo- lutamente – è importantissimo saper cogliere e prolun- gare quanto di straordinario e favorevole sta accaden- do, anche se l’inflazione sta crescendo lentamente così come prima o poi faranno i tassi. Si deve essere “apripista” nell’affrontare in modo posi- tivo le diverse transizioni, tutte trasformabili in grandi opportunità, rispetto a chi, resistente al cambiamento, le considera invece solo potenziali minacce. La classe dirigente dei Cavalieri del Lavoro – e anche su questo mi ripeto volutamente – con molte delle impre- se tra le più avanzate del Paese è all’altezza del proprio compito storico, anche da un punto di vista complessi- vo, e contribuirà fortemente. Bisogna poi voler realizzare le riforme, il più presto pos- sibile, come prevede il Pnrr, compresa quella sulla con- correnza. Mario Draghi e i suoi ministri ne hanno la ca- pacità, come afferma proprio lo stesso presidente del Consiglio, con efficienza e onestà. Con rendiconti ag- giornati in tempo reale. L’augurio finale e conclusivo dei Cavalieri del Lavoro all’I- talia, che viene oggi da Bologna, è il forte auspicio di con- tributo allo sviluppo, di responsabilità, di etica determi- nata ed è connesso alla grande capacità di realizzazione degli italiani, dei Cavalieri del Lavoro stessi, della loro determinazione: il Covid-19 – fermo restando la dram- maticità della pandemia – sta rappresentando il punto di svolta, di ripartenza, di orgogliosa volontà di far tor- nare grande il nostro Paese. Come merita. PRIMO PIANO

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