Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

27 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 quei paesi, invece, basta una trattenuta su ogni stato di avanzamento dell’ordine di pochi punti. Altro tema molto dibattuto in Italia è la liberalizzazio- ne del subappalto, voluto dalle direttive europee, sanci- ta da due sentenze dell’Alta Corte di Giustizia europea e dalla messa in mora dell’Italia da parte della Commis- sione europea. Forti sono state in questi anni le resistenze di alcune partiti, spesso condizionati da pressioni sindacali che non riescono a capire che se in tutto il resto del mon- do è buona prassi dare libertà di organizzazione alle im- prese al fine di raggiungere obiettivi comuni in termi- ni di costi, di tempi e anche di qualità, ciò non significa privare dei loro diritti i lavoratori e tantomeno favorire, come strumentalmente sostenuto da taluni, l’infiltrazio- ne mafiosa negli appalti, che si combatte con tutt’altri strumenti come ci ha ricordato l’Alta Corte di Giustizia europea nelle proprie sentenze in tema di liberalizzazio- ne del subappalto. È tuttavia nei fatti che il governo attuale sembra avere impresso con l’approvazione del Pnrr e con l’impegno collegato alle riforme sulla giustizia, sia civile che pena- le, e sulla burocrazia una svolta direi storica su questi temi, i quali per troppi anni ci hanno frenato nello svi- luppo e aumentato il divario del nostro Pil nei confronti di molti altri paesi dell’Unione. In aggiunta a ciò, il governo dovrebbe a mio avviso inter- venire fortemente e prendere provvedimenti per argi- nare l’aumento senza precedenti dei costi delle materie prime, aumento che genera un forte impatto sui prezzi e causa estrema sofferenza alle imprese con rischio di blocco dei cantieri. Per esperienza diretta, posso dire che la messa a terra dei progetti inseriti nel Recovery Plan si sta già concre- tizzando e ci vede partecipi con la realizzazione di alcu- ni di essi, come per esempio la linea ferroviaria AV/AC della Napoli-Bari con 4 lotti e l’altro importante collega- mento ferroviario tra Messina e Catania con 2 lotti per un importo complessivo dell’intervento che si avvicina ai 3 miliardi di euro. Importante la realizzazione di questi interventi dal punto di vista della ricaduta occupazionale, soprattutto in aree depresse come quelle del nostro Sud, che garantiranno migliaia di posti di lavoro complessivi tra diretti, indi- retti e indotto con tutta la filiera produttiva del settore. Per concludere con una nota positiva sono fiducioso che il rilancio di un settore trainante come quello delle co- struzioni, dopo anni di recessione aggravata anche dal rallentamento delle attività dovuto alla pandemia in cor- so, può avverarsi anche grazie ai provvedimenti di sem- plificazione messi in atto dall’attuale governo. Molti di questi sono in linea con le best practice di uso corren- te in molti paesi del mondo, dove hanno capito che per arrivare ai risultati occorre fare sistema tra aziende co- struttrici, banche e soprattutto pubbliche amministra- zioni per evitare la conflittualità permanente che esiste molto spesso da noi e crea solo ritardi a scapito della conclusione delle opere nei tempi previsti. In Francia e Svizzera non esiste quella diffidenza che soprattutto il pubblico ha nei confronti del privato. Il governo attuale, però, sembra orientato a un deciso cambio di passo e i primi passi del Pnrr lo dimostrano PAOLO PIZZAROTTI è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1989. È presidente di Impresa Pizzarotti & C: SpA. Ha sviluppato le attività del Gruppo nella costruzione di grandi opere pubbliche e private e nella prefabbricazione pesante. Tra le realizzazioni le linee ferroviarie ad Alta Capacità Milano-Bologna e Milano-Verona Foto denisbelitsky © 123RF.com PRIMO PIANO

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