Civiltà del Lavoro, n. 3/2021

115 Civiltà del Lavoro giugno • luglio 2021 ono da poco passate le 20 di un’afo- sa sera di un’estate romana anco- ra in fasce – appena il 9 giugno – quando Patrizio Bianchi fa il suo ingresso in aula magna, accolto da una calorosa standing ovation che si deve a chi torna in collegio per la prima volta nei panni da Minis- tro dell’Istruzione. Si alza, stacca il microfono dall’asta. L’incipit del suo salu- to muove da quei doveri inderogabili di solidarietà sanci- ti dalla Costituzione. Tra i vari diritti ne annovera quello che a suo avviso è il più alto, il diritto ad avere dei do- veri. Come quello della responsabilità sociale attorno al quale si sono coagulati i Cavalieri del Lavoro, che hanno trovato nobiltà nella loro fatica quotidiana. Nessuno è più un maturando. Eppure tra le poltrone al- ternate della sala si scorgono i visi di chi in un’altra vita faceva il rappresentante di istituto al liceo o consuma- va le suole nel sindacato studentesco. Tra di loro c’è chi come Paolo, laureando in matematica, ha il sogno in tas- ca di insegnare. Strappa un sorriso al ministro, quando lo fa risentire giovane nell’ascoltare il ricordo dei suoi insegnanti. Nel nostro paese ci sono molti professori e pochi maestri. Il ministro lo esorta a finire tra quest’ultimi. Man mano che si inoltra nel suo intervento, traspare un riverente affetto con il PresidenteMaurizio Sella e tanta riconoscenza a chi non esita a definire il suo maestro, il prof. Sebastiano Maffettone, coordinatore del comita- to scientifico del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro Lamaro Pozzani, di cui pure il ministro è dal 2017 stato chiamato a far parte. Il rettore emerito dell’Università di Ferrara consiglia “L’arte dell’ascolto” di Plutarco, in un’epoca assordata da annunci e latrati, a chi, come lui augura agli studen- ti che ha di fronte, ambisce a diventare leader non di se stessi ma di comunità che crescono. Tocca il tema dell’uguaglianza, ricorda come i puzzle non esisterebbero se i loro pezzi fossero tutti uguali. D’altra parte nella sua analisi la nostra società necessita sì di specializzazione, abbinata però alla complementarietà. Quest’ultima richiede organizzazione e va intesa come la capacità di adattarsi e ricombinarsi con l’altro. Risale a Smith quando ricorda ai presenti che “la ricchezza di La scuola “AFFETTUOSA” Il ministro Bianchi in visita al Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” S di Lorenzo FARRUGIO * Gli allievi del Collegio Universitario dei Cavalieri del Lavoro "Lamaro Pozzani" con il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. Alla sua sinistra il presidente della Federazione Maurizio Sella, il coordinatore della Commissione Scientifica Sebastiano Maffettone e il direttore generale della Federazione Franco Caramazza VITA ASSOCIATIVA

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