Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

75 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 PROGETTI rato superiore ai 20 milioni di euro nel 2019 (circa 16 mila), di cui le aziende dei Cavalieri del Lavoro rappresentano, in termini numerici, circa il 3%. Dallo studio, sono emerse ottime evidenze in termini di per- formance economico-finanziarie: nel periodo 2016-2019, le imprese dei Cavalieri del Lavoro hanno registrato una cre- scita del fatturato di gran lunga superiore alla media na- zionale (3,4% contro l’1,9%), anche in virtù di una struttura aziendale più solida rispetto alla media delle aziende italia- ne e di una consolidata propensione all’export. Inoltre, hanno dato prova di una forte propensione all’in- vestimento e all’innovazione, tra cui brevetti, marchi e li- cenze, con un’incidenza media pari al 4,7% del fatturato, dato che supera di 3,9 punti percentuali il dato nazionale, che è dello 0,8%. Sopra la media anche il tax rate, ossia il rapporto tra impo- ste d’esercizio e fatturato (1,6% contro l’1,2%). Le stesse marginalità operative lorde sono risultate superio- ri rispetto al dato mediano dell’economia italiana (in media del 10,7% contro il 7,5%), a testimonianza di un buon po- sizionamento competitivo nei relativi mercati di riferimen- to, sia nazionali che esteri, e dell’offerta di prodotti e servi- zi generalmente a più elevato valore aggiunto. Dal punto di vista finanziario, l’analisi di CRIF Ratings ha sot- tolineato la solidità della struttura patrimoniale delle azien- de dei Cavalieri del Lavoro che presentano in media un rap- porto Debito Finanziario Lordo/Patrimonio netto pari 0,6x. Il dato nazionale, invece, sale fino a 1x. Sotto il profilo della liquidità, emerge una maggiore capaci- tà di far fronte al debito finanziario in scadenza nei 12 mesi successivi rispetto alla mediana delle aziende italiane, con un rapporto Cassa/Debito Finanziario a breve termine in media pari all’83% contro il 40% su base nazionale. “La solida struttura finanziaria e patrimoniale che caratte- rizza le imprese dei Cavalieri del Lavoro – sottolinea Simo- ne Mirani, Direttore Generale di Crif Ratings – è da un lato il frutto di attente politiche finanziarie adottate in passa- to e dall’altro un fattore chiave che consente a queste im- prese di mantenere un’elevata propensione ad investire e un’adeguata flessibilità finanziaria anche in contesti avver- si, a beneficio della futura capacità reddituale e crescita occupazionale.” IL FOCUS SULLE IMPRESE DEI CAVALIERI DEL LAVORO NOMINATI NEL TRIENNO 2018-2020 Spostando invece il focus sulle imprese presiedute direttamente dai Cavalie- ri del Lavoro di recente nomina, ossia quelli che hanno ri- cevuto l’onorificenza nel triennio 2018-2020, sono risulta- ti sopra la media sia l’aumento del fatturato che la crescita occupazionale, entrambi con un tasso di crescita medio an- nuo del 5% nel periodo precedente alla nomina. Innovazione dunque, e flessibilità, ma anche un solido profilo della liquidità, una robusta struttura organizzativa e investi- menti internazionali mirati al rafforzamento del posiziona- mento competitivo: queste le caratteristiche che trainano le imprese della Federazione Nazionale Cavalieri del Lavo- ro nel futuro e che, determinandone una tenuta maggiore e garantendone una ripresa più rapida, fondano le premes- se perché esse si mantengano competitive in un contesto macroeconomico post-pandemico. Elementi che confermano i valori che sono alla base del- lo stesso riconoscimento. Istituita nel 1901 l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro è infatti conferita ogni anno dal Presi- dente della Repubblica a imprenditori, donne e uomini, che abbiano contribuito in modo significativo con la loro atti- vità d’impresa alla promozione dell’economia nazionale e, con elevato impegno ad una responsabilità etica e sociale, al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Pa- ese. Ogni anno non possono essere nominati più di venti- cinque Cavalieri del Lavoro. 37 53 10 24 45 38 39 80 10 130m Fatturato mediano Cavalieri del Lavoro N° aziende per Gruppi regionali IDENTIKIT DEL CAMPIONE DI ANALISI Tra i settori maggiormente rappresentati all’interno del pool troviamo l’Alimentare, Bevande e Tabacco (14,6%), la Meccanica e Mezzi di Trasporto (13,7%) e il Tessile e Abbigliamento (11,3%), comparti rappresentativi del made in Italy

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