Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

33 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Tra una settimana mi scadrà la carta d’identità, meglio avviare subito la procedu- ra per il rinnovo. Vado sul sito internet del mio Comune, accedo all’area riservata tramite Spid e seleziono l’ufficio e il servizio di mio interesse. Scelgo data e orario per il mio appuntamento con l’operatore comunale e ricevo subito una mail con la prenotazione e le indicazioni per avviare la videochiamata nella data da me opzionata. Adoro lo spor- tello virtuale: niente più tempo perso per andare in Comu- ne, niente più lunghe code allo sportello o traffico cittadino da attraversare. E in più sono sicuro, resto a casa ed evito la possibilità di contagiarmi o, involontariamente, di conta- giare recandomi di persona in Comune. L’INDUSTRIA Un cliente ieri mi ha raccontato come, gra- zie alla manutenzione predittiva, ormai nella sua fabbrica manifatturiera gli stop legati a situazioni problematiche si siano ridotti quasi a zero. Quel progetto di trasformazione digitale degli impianti, avviato insieme qualche anno fa, si sta rivelando vincente. Grazie ai nuovi tool e alle tecniche di condition monitoring per tracciare le prestazioni degli impianti, le anomalie vengono subito individuate e risolte prima che diano luogo ad avarie. Inoltre, grazie alla realtà aumentata, i tecnici sono riusciti ad intervenire in situazio- ni problematiche o effettuare interventi su impianti anche a distanza durante la pandemia. L’attività non si è fermata e i lavoratori non hanno corso nessun rischio grazie al la- voro a distanza. I SERVIZI Sento vibrare il mio smartphone, è un messag- gio dal rider del supermercato da cui solitamente mi riforni- sco. Preso dal lavoro, non mi ero accorto di aver terminato i prodotti essenziali che solitamente ho nel mio frigorifero. Per fortuna il mio frigorifero è smart, riconosce i prodot- ti mancanti e automaticamente li acquista online dal sito internet del mio supermercato di fiducia. Il rider ha lascia- to la spesa, già pagata con la mia carta elettronica, sul mio zerbino. In questo modo non ci incontriamo e nessuno dei due rischia di contagiarsi. Nel frattempo che preparo la cena con la spesa appena consegnata, accendo la mia smart Tv e acquisto lo spetta- colo “Macbeth”, il teatro della mia città ha registrato tut- ti gli spettacoli della stagione lirica e li ha messi in vendita online. Dopo cena potrò gustarmi lo spettacolo comoda- mente sdraiato sul mio divano. LA TRASFORMAZIONE DIGITALE Sono scene, quelle rac- contate sopra, di vita quotidiana alle prese con i grandi te- mi della società e dell’economia: la salute, il rapporto fra le persone, i modelli organizzativi del lavoro. Niente sarà più come prima. In questo anno orribile la pandemia ha scava- to fortemente nelle coscienze delle persone mettendole di fronte alla amara considerazione che la vita sociale dovrà cambiare. Ma come sempre è accaduto nella storia dell’u- manità, i grandi disastri sono forieri di novità. La tecnologia ci ha insegnato quanto pervasiva possa esse- re e quanto sia necessaria per non fermare le imprese, per garantire una logistica distributiva che consenta a tutti di accedere all’immensa varietà di beni disponibili e, soprat- tutto, di preservare il grande valore della salute. L’Italia si sa, sconta ritardi importanti nella digitalizzazione. Ritardi che arrivano da una difficoltà culturale nella corret- PRIMO PIANO

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