Civiltà del Lavoro, n. 2/2021

22 Civiltà del Lavoro marzo • aprile 2021 Almeno 10 miliardi di euro per l’infrastrutturazione, accelerare i permessi con tempi certi, sviluppare i servizi sul modello del 5G, colmare il divario “centro-periferia”. Ecco l’agenda delle priorità sa delle reti (la durata media del processo autorizzativo in area rurale arriva a 250 giorni e, per quanto riguarda la re- te radiomobile, a fronte dei 120 giorni previsti dal procedi- mento autorizzativo, si arriva a 210 giorni). Supportare la costruzione delle reti VHCN passa anche dauna profonda riformadella logica di formazione dei titoli autorizzativi, che garantisca un tempomassimo, non dero- gabile, entro cui avere certezza della concessione o del di- niego dell’autorizzazione, che ordinariamente non dovreb- be superare i 60 giorni. Nel contesto di un quadro normativo e autorizzatorio più favorevole alla realizzazione degli investimenti, potrà esse- re valorizzato anche il principio di neutralità tecnologica, per cui le regole non discriminano tra le diverse alternati- ve tecnologiche disponibili. C’è anche un tema ambientale che riguarda le emissioni elettromagnetiche delle antenne per i telefonini e il 5G. Che cosa chiede l’industria? Il governo sta indicando il potenziamento infrastruttura- le del Paese come una delle chiavi della ripresa. Ritenia- mo che tale orientamento sia assolutamente da perse- guire perché le reti di telecomunicazioni sono un fattore di competitività del Paese. A tal fine, il tema dei limiti vigenti per i campi elettroma- gnetici deve essere affrontato nell’ambito delle riforme in grado di imprimere, a costo zero, una rapida accelerazio- ne alla crescita economica e alla competitività del Paese. La situazione attuale vede limiti vigenti in Italia ampiamen- te inferiori a quelli raccomandati a livello europeo; sot- to il profilo ambientale questo costringe gli operatori ad una moltiplicazione di antenne sul territorio, con evidenti effetti negativi in termini paesaggistici e di consumo del suolo, che potrebbero essere evitati qualora adottassimo le stesse regole in vigore negli altri grandi paesi europei. La riforma dei limiti ai campi elettromagnetici per gli im- pianti di tlc supererebbe uno di quei tanti fattori di gold plating normativo che hanno rallentato lacrescitadel Paese nell’ultimo ventennio e contribuirebbe non solo al proces- so di transizione digitale, ma anche a quello di transizione ecologica. Infatti, la tecnologia 5G promette una grande utilità anche ai fini pubblici: ad esempio, per monitoraggio ambientale e del territorio, ottimizzazione dell’uso delle risorse naturali ed efficientamento energetico dei sistemi serviti, ottimizzazione dei sistemi logistici e di trasporto e gestione del ciclo dei rifiuti e consente il disaccoppia- mento tra crescita della produzione di beni e servizi e in- tensità nel consumo delle risorse, anche con riferimento alle emissioni di CO 2 . Il tema della rete in fibra è tuttora aperto: meglio una re- te unica o più reti in competizione? Il tema della rete è fare arrivare il servizio in banda ultra- larga con prestazioni dell’ordine di grandezza del gigabit a tutti i cittadini. Dal punto di vista dell’interesse dei cittadini e delle imprese non conta chi realizza le reti, ma che vi sia una regia unitaria del governo e delle Autorità indipenden- ti, ispirata al principio di neutralità tecnologica, che assicuri, grazie al contributo complementare di capitali privati e pub- blici, la realizzazione delle reti a bandaultra-larga secondogli standard europei più avanzati in tutto il territorio nazionale. C’è il problema delle infrastrutture e quello dei servi- zi perché senza servizi le infrastrutture rischiano di re- stare inutilizzate. Come incentivare la produzione e l’u- tilizzo dei servizi? Un importante fattore di sviluppo dei servizi digitali è sta- ta la decisione del ministero dello Sviluppo economico di avviare dal 2017 la sperimentazione pre-commerciale della tecnologia 5G in anticipo rispetto al rilascio dei diritti d’u- so delle frequenze: questo ha consentito di avviare nel no- stro Paese un vero e proprio laboratorio di sviluppo inno- vativo delle applicazioni 5G. I servizi 5G che sono stati realizzati e sperimentati su sca- la pre-commerciale sono stati circa 150 e riguardano pro- prio le aree di maggiore di interesse del tessuto produtti- vo e dei servizi ai cittadini: solo per citare qualche esempio, ricordiamo i servizi per la sicurezza stradale, la mobilità, i trasporti e la logistica, la diagnostica e l’assistenza sanita- ria da remoto, l’ottimizzazione della distribuzione elettrica, l’arricchimento della proposta turistica, culturale ed edu- cativa, i sistemi di controllo delle infrastrutture, del territo- rio e della sicurezza pubblica. Tale sviluppo ha coinvoltouna serie di attori imprenditoria- li e del mondo della ricerca, di diversa estrazione, attivando PRIMO PIANO

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