Civiltà del Lavoro, n. 1/2021

17 Civiltà del Lavoro gennaio • febbraio 2021 quisito nelle linee guida della Commissione europea per l’approvazione del Pnrr. In Italia ci sarebbero 34mila stazioni appaltanti pubbli- che: un numero esorbitante. Anche in questo caso, co- me accorparle e metterle in grado di funzionare meglio? Sappiamo da tempo che non c’è che abolirne la maggior parte, in quanto non hanno i requisiti tecnici minimi per svolgere il loro lavoro. Vari governi ci hanno provato e non ci sono riusciti. Il governo precedente non ci ha neanche provato. Per abbattere il numero delle stazioni appaltan- ti occorre aggregare le stazioni esistenti in modo da offri- re servizi adeguati per le gare a tutte le amministrazioni. Molti soggetti economici, per esempio i costruttori, so- stengono che la legge sugli appalti è troppo complicata e paralizza molte opere: anche qui, che si potrebbe fa- re per migliorarla? Il professor Sabino Cassese ha fatto una proposta sempli- ce e radicale per risolvere il problema, che è quella di so- stituire le norme italiane con la versione “pulita” delle cor- rispondenti direttive europee, eliminando alla radice tutti i fenomeni di “gold plating”, cioè di complicazione del- le norme europee con l’aggiunta di varianti nazionali, che sono sempre nel senso di rendere le decisioni più difficili. Un effetto immediato di questo approccio sarebbe l’elimi- nazione hic et nunc di tutti i controlli preventivi della Cor- te dei Conti e dell’Anac. Un ultimo tema è quello delle competenze dei pubbli- ci funzionari, la cui età media è elevata e che non sono sufficientemente “digitali”: si possono arruolare rapida- mente giovani con le competenze adeguate e con quali procedure accelerate? Non ci sono risposte semplici, occorre avviare un pro- cesso di rinnovamento del personale pubblico, puntando ad accrescere le loro competenze digitali, economiche e gestionali, attraverso l’innesto di forze fresche e giovani. Per le esigenze del Pnrr si dovrà probabilmente pensare a concorsi speciali per un numero limitato di posizioni di al- ta rilevanza tecnica nella formulazione e selezione dei pro- getti di spesa. Roma, Palazzo Chigi PRIMO PIANO

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