Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

88 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 Trasformazioni accelerate dalla crisi TORNARE SUBITO A CRESCERE MAURIZIO STIRPE Frosinone – Industria/componentistica a sua azienda ha stabilimenti pro- duttivi in diversi paesi europei, qual è dal suo punto di vista lo scenario economico dell’Unione? L’Unione Europea deve rispondere al- la grave emergenza determinata dalla pandemia indotta dal coronavirus ed allo stesso tempo dalle sollecitazioni di cambiamento derivanti da tale situazione. Per la prima volta, con la strategia collegata al Recovery Plan, si sta tentando di elaborare una soluzione collegiale capace di superare gli interessi particolari dei singoli Pae- si. È sicuramente uno sforzo apprezzabile che va nella giu- sta direzione per ottenere una maggiore coesione e co- munione d’intenti. In questo quadro, naturalmente, non va sottaciuta neppu- re l’imminente Brexit, che non può non alimentare spinte che certamente avranno conseguenze non certo positive per le economie dei Paesi Europei. In tale scenario di grande incertezza prevedo che, malgrado gli sforzi per evitarlo, ci saranno effetti fortemente negati- vi sulle varie economie dei paesi dell’Unione Europea, che potranno essere riassorbiti non prima di due o tre anni, a condizione che non si commettano errori di valutazione e che si agisca con tempestività. L’automotive è senz’altro uno dei settori più colpiti dal- la crisi dovuta all’emergenza sanitaria. Quali le prospet- tive di ripresa? Il mondo dell’automotive, già prima dell’insorgere dell’epi- demia Covid-19, viveva una fase di profonda trasformazione, determinata dai cambiamenti regolatori, dai nuovi modelli di mobilità oltre che dalle sfide indotte dall’elettrificazione e dalla guida autonoma dei veicoli. L’emergenza sanitaria, e le politiche conseguenti, costitui- ranno un formidabile fattore di accelerazione di queste tra- sformazioni e mi auguro che il nostro settore, dopo l’ine- vitabile fase attuale di incertezza, possa riprendere presto un percorso robusto di crescita che ci possa accompagna- re per tutto il prossimo decennio. Ci sono grandi aspettative sull’utilizzo dei fondi del Next Generation Eu. Come giudica il lavoro del Governo su questo punto? Ritengo che il Governo non debba cedere alla tentazione di utilizzare le disponibilità derivanti dal Recovery Fund di- sperdendole in tanti rivoli e progetti, magari neppure ve- ramente essenziali. L

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