Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

56 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 Da piccola distilleria a polo industriale PRONTI AL MERCATO GLOBALE MARIO FRANDINO Cuneo – Industria/alimentare a piccola distilleria di frutta a polo indu- striale leader nella trasformazione di ce- reali per la produzione di amido, glutine e alcool. Quali sono le tappe di questo percorso che ricorda con più emozione? Come ogni attività industriale che per restare competitiva deve riadattare continuamente il suo processo per man- tenere la massima qualità col minimo dei costi, anche Se- damyl ha dovuto subire una profonda trasformazione: da piccola distilleria agricola a polo industriale per la trasfor- mazione del grano. Il cammino è stato lungo, complesso, ma sempre entusia- smante, perché gli impianti davano buone risposte sia tec- niche che economiche. Volendo scegliere alcune tappe fondamentali indicherei le seguenti perché le considero determinanti per lo sviluppo raggiunto. La prima è la produzione di energia da fonti rinnovabili (lol- la di riso). Questa è certamente la prima e più importante tappa della nostra trasformazione. Negli anni ’70/ ’80 le di- stillerie da frutta hanno subìto un grande aumento dei co- sti di produzione. Questi, già elevati per la stagionalità, di- ventarono elevatissimi per la crisi del petrolio e per i nuovi contratti di lavoro dipendente. Era imperativo trovare una energia a basso costo, cambiare materia prima per liberarsi della stagionalità e automatiz- zare il più possibile per contenere il costo personale. Altri- menti si chiudeva. Per l’energia abbiamo trovato un nuo- vo combustibile: la lolla di riso, che non solo ha azzerato il costo energetico, ma anzi essendo la cenere di risulta mol- to isolante ha trovato interesse nell’industria siderurgica. I ricavi dalla cenere sorpassavano i costi di approvvigiona- mento della lolla creando una situazione inusuale: più si pro- duceva energia maggiori erano gli utili. Detto così sembra facile, ma non lo fu perché il progetto presentava difficol- tà tecniche rilevanti. Nessuno fino ad allora aveva bruciato lolla in caldaia. Il primo impianto di cogenerazione a lolla di riso in Europa è stato fatto da noi in Saluzzo. Ancora oggi, grazie all’esperienza accumulata, producia- mo energia elettrica da lolla (7 MW elettrici) in una rise- ria del vercellese. E le altre tappe? La scelta del grano come nuova materia prima. In Europa il grano veniva macinato solo per produrre farina. La tecno- logia di estrazione glutine è stata acquisita da un produt- tore australiano nel giugno 1985 e già a dicembre, sei mesi dopo, il primo carico di glutine esce dall’impianto. D

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