Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

37 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 verso lo sviluppo di nuove tecnologie e la green economy, dalle rinnovabili alla riqualificazione degli edifici ed efficien- za energetica, fino all’infrastruttura dei trasporti pubblici. Tuttavia, il modo in cui l’amministrazione Biden potrebbe conseguire tali obiettivi, è limitato dalla probabile riparti- zione del controllo della Camera dei Rappresentanti e del Senato tra democratici e repubblicani. Dopo le elezioni del 3 novembre, i democratici hanno mantenuto il controllo della Camera dei Rappresentanti per il mandato legislati- vo 2021-22, sebbene con una maggioranza esigua, mentre i repubblicani sembrerebbero destinati a mantenere il con- trollo nel Senato con un margine ridotto, anche se il risul- tato definitivo non sarà noto fino all’esito dei due ballottag- gi del 5 gennaio 2021, per i due seggi al Senato in Georgia. In ogni caso, sia la Camera sia il Senato saranno controllati da maggioranze non significative, il che richiederebbe tro- vare compromesso per le proposte legislative dall’impat- to significativo. Sebbene democratici e repubblicani, negli anni, abbiano supportato entrambi la crescita del settore delle rinnova- bili (il “padre” del principale impulso all’energia eolica è il senatore Chuck Grassley, un repubblicano del ventoso Io- wa), i repubblicani hanno manifestato scetticismo e opposi- zione al programma sul clima di Biden e alle varie proposte avanzate nel 2019 e nel 2020 dai democratici alla Camera dei Rappresentanti, sia perché tali politiche andrebbero ad influire sulle industrie esistenti sia perché espanderebbero il ruolo del governo federale. Di conseguenza, anche se i democratici dovessero vincere il secondo turno in Georgia, assumendo quindi il controllo del Senato, è molto probabile che si intraprenda un percorso incentrato su miglioramenti graduali delle leggi in materia di energia anziché approcci globali all’emergenza climatica. L’estensione degli incentivi alle rinnovabili, lo sviluppo di si- stemi di accumulo, il miglioramento dei processi per la re- alizzazione di linee di trasmissione elettriche volte ad inte- grare le rinnovabili e fornire flessibilità al sistema elettrico, e programmi di ricerca e sviluppo, sono candidati più pro- babili per un accordo politico pragmatico tra le due Came- re e i due partiti. ATTESA DI UN PIANO D’AZIONE AGGRESSIVO SOT- TO L’AUTORITÀ DEGLI ORGANI ESECUTIVI Nonostan- te la divisione del Congresso possa mettere a rischio le trasformazioni auspicate in questa nuova legislatura, l’am- ministrazione Biden cercherà di avvalersi delle azioni ese- cutive e dell’agenzia federale per portare avanti il proces- so di decarbonizzazione. Un tale approccio proseguirebbe sulla scia di una recente e più ampia tendenza a governa- re tramite ordini esecutivi e azione regolamentare anziché disposizioni legislative. Per quanto riguarda la politica estera, il presidente eletto Biden ha dichiarato chiaramente che intende riportare gli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi non appena assumerà la carica, un passo che l’amministrazione può fare tramite il potere esecutivo del presidente. È probabile che gli Stati Uniti rinnovino la loro presenza anche nell’ambito di nego- ziati multilaterali su clima ed energia. Le dichiarazioni fatte dal presidente eletto negli incontri con i vari leader mon- diali indicano che la lotta al cambiamento climatico sarà tra le priorità della sua amministrazione in politica estera. Sul fronte interno, la campagna di Biden ha affermato con chiarezza che una sua amministrazione avrebbe invertito rapidamente vari dietrofront normativi apportati dall’am- ministrazione Trump rispetto a quanto fece Obama, so- prattutto in merito alle norme sul metano e agli standard di emissioni dei veicoli. Inoltre, non si escludono novità re- golatorie sulle emissioni di gas serra delle centrali elettri- che e sulla protezione del suolo federale. Biden, una volta in carica, potrà sostituire il Presidente del- la Federal Energy Regulatory Commission (Ferc), ossia l’a- genzia federale di regolamentazione dell’energia degli Stati Uniti, nominando un democratico. Nonostante possa per- sistere una maggioranza repubblicana in seno alla Ferc fino alla metà del 2021, in virtù dei suoi commissari indipenden- ti, il presidente democratico avrebbe il potere di definire l’agenda e quali tematiche votare. È probabile che la Ferc rivisiti le sue politiche di certifica- zione dei nuovi progetti infrastrutturali per quanto riguar- da il gas naturale, soprattutto per quanto concerne la va- Biden potrà sostituire il Presidente della Federal Energy Regulatory Commission (Ferc), ossia l’agenzia federale di regolamentazione dell’energia, nominando un democratico e così de nire la nuova agenda PRIMO PIANO

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=