Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

29 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 E allora se ne crea uno nuovo: ecco, credo proprio che sia- mo in una tale situazione. A suo giudizio il mondo imprenditoriale è pronto ad af- frontare questa sfida e che cosa potrebbe fare di più? Una parte lo è, indubbiamente, come dimostrano i dati Istat. Le imprese italiane che negli ultimi anni hanno scel- to la sostenibilità ambientale e sociale hanno performance migliori delle concorrenti, a parità di altre condizioni. Inol- tre, le prime sono anche più resilienti rispetto alle crisi, co- me quella in corso. Ma tanti altri imprenditori – e una buona parte della classe dirigente del nostro Paese – non hanno ancora compreso la radicalità del cambiamento necessario e sperano ancora in sussidi e aiuti coerenti con il vecchio paradigma. Si pensi ai quasi venti miliardi di sussidi dannosi all’ambien- te che ogni anno vengono pagati dallo Stato a imprese e famiglie, i quali andrebbero invece convertiti in investimen- ti e sussidi per la transizione ecologica. Ebbene, non ho sentito una voce forte da parte del mon- do delle imprese in questa direzione, così come sento ra- ramente da parte del mondo imprenditoriale inserire l’e- conomia circolare nelle priorità che la politica dovrebbe considerare, mentre si insiste tanto sul costo del lavoro, sui costi della burocrazia, ecc. È evidente che l’Italia deve fare molto per aiutare le impre- se a svilupparsi, migliorando il quadro regolatorio, ma i dati Istat mostrano che, a parità di quest’ultimo, le imprese in- novative conseguono risultati all’altezza dei competitor in- ternazionali, mentre quelle più tradizionali stentano. Insom- ma, credo che ci sia tanto da fare anche nel settore privato per dimostrarsi all’altezza della trasformazione in atto. Basti pensare all’evasione fiscale, che altera la concorrenza a sfa- vore di chi compete secondo le regole, per comprendere quanto spazio di miglioramento esiste e tutte le compo- nenti della società devono spingere insieme verso il cam- biamento di modello di sviluppo. Le imprese italiane che negli ultimi anni hanno scelto la sostenibilità ambientale e sociale hanno performance migliori delle concorrenti, a parità di altre condizioni. Ma tanti altri imprenditori non hanno ancora compreso la radicalità del cambiamento necessario Enrico Giovannini ha da poco pubblicato, insieme a Fabrizio Barca, "Quel mondo diverso" (Laterza, 2020) PRIMO PIANO

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