Civiltà del Lavoro, n. 6/2020

15 Civiltà del Lavoro dicembre 2020 A colloquio con Giampiero MASSOLO di Paolo MAZZANTI amministrazione Biden cambierà tono e atteggiamento, punterà di più sulle isti- tuzioni multilaterali che Trump ha cerca- to di smantellare, ma il principio ‘Ameri- ca First’ non cambierà. Noi europei non dobbiamo aspettarci sconti, per esempio sul nostro mag- giore impegno militare nella Nato: Biden ci chiederà con più gentilezza ma con altrettanta fermezza di assumerci le no- stre responsabilità”. È questa la valutazione dell’ambascia- tore Giampiero Massolo, presidente dell’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale) e di Fincantieri sulla nuova amministrazione americana e sui suoi rapporti con l’Europa. E quali saranno le relazioni della nuova amministrazione Usa con il nostro Paese? Per noi italiani si apre un’opportunità perché tra la Brexit, gli atteggiamenti egemonici francesi e le timidezze della Ger- mania nell’assumersi impegni internazionali, il nostro Pae- se può svolgere un ruolo importante di partnership per gli Stati Uniti, che non potranno più disinteressarsi del Medi- terraneo e del Medio Oriente. Nel 2021 inoltre avremo la presidenza del G20 e avremo la possibilità di favorire la con- vergenza dei grandi paesi verso una nuova condivisione di obiettivi globali, come quelli sul clima. Il dopo elezioni è stato particolarmente tormentato per il rifiuto di Trump di “concedere” la vittoria a Biden, per le accuse di brogli e le richieste di riconteggio dei voti. Che strascichi avrà questo atteggiamento di Trump sul futuro della politica americana? Il clima di contesa e conflitto è stata la cifra della presiden- za Trump, anche se le possibilità di sovvertire il risultato mi sembrano davvero scarse, visto che Biden ha preso oltre cinque milioni di voti in più e 306 grandi elettori sui 270 ne- cessari per ottenere la presidenza. Detto questo, bisogna considerare che se la maggioranza dei votanti ha espres- so una volontà di unità e riconciliazione, c’è quasi la metà dell’elettorato americano che predilige il conflitto e sem- bra disposto a seguire Trump. A lui, che è riuscito a mobi- litare l’elettorato repubblicano, ha preso più voti del 2016 e ha arginato l’“onda blù” dei democratici, questo clima di tensione fa comodo, perché vuole avere un futuro per sé, per le sue aziende, per i suoi familiari e non intende molla- re la presa sul partito repubblicano. Questa situazione di incertezza non dovrebbe suggerire qualche modifica costituzionale, per esempio una nuova legge elettorale per la presidenza? Negli Stati Uniti in queste settimane c’è in effetti un dibat- tito su eventuali riforme istituzionali, ma non bisogna far- si illusioni: il processo di revisione costituzionale in Usa è estremamente complicato perché coinvolge il Congresso e i singoli Stati. Tuttavia, non bisogna dimenticare che ne- gli Stati Uniti il sistema di check and balance, di pesi e con- trappesi, ha sempre funzionato e continuerà a funzionare. E poi va ricordato che gli Stati Uniti non si considerano tan- to una democrazia, quanto una repubblica, dove l’efficien- “L’ Ecco l’America di BIDEN Giampiero Massolo PRIMO PIANO

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