Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020

9 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 e usciremo. Non sappiamo ancora di preciso quando (speriamo nella prossima primavera) ma ne uscire- mo. Il problema è anche ca- pire “come”. Se più deboli e disorientati o più forti e determinati. Nelle ore difficili in cui la seconda, aggressiva ondata del Covid-19 ci sta nuovamente colpendo, dall’assemblea del Cava- lieri del Lavoro del 29 ottobre scorso è arrivato un messaggio di rinnovato impegno e fiducia: impegno personale e collettivo, fiducia nelle capacità del nostro Paese di superare anche le più aspre difficoltà. I nostri padri e nonni hanno superato due guerre mondiali e la terribile pandemia di “spa- gnola”, coi suoi milioni di morti, a cavallo degli anni Venti. C’è chi ha ricordato che nel Quattrocento, dopo le devastanti ondate di peste che avevano decimato la popolazione europea, nel nostro Paese fiorirono l’Umanesimo e il Rinascimento.Non dobbiamo dunque abbatterci e adagiarci nello sconforto. Mentre combattiamo il Covid-19 (che ha colpito anche nella comunità dei Cavalieri del Lavoro), men- tre tuteliamo le nostre imprese e i nostri collaboratori costretti alle chiusure con tutte le risorse a di- sposizione, dobbiamo cominciare a progettare il futuro. Avremo a disposizione i 209 miliardi di euro del Next Generation Eu e le decine di miliardi degli altri programmi definiti dall’Europa, il Sure, gli in- terventi Bei e il Mes, cui non possiamo permetterci di rinunciare. Non dobbiamo sprecarli. Ma per uti- lizzarli al meglio non basta elencare progetti specifici. Dobbiamo modificare in profondità i meccani- smi di funzionamento del nostro Paese. Abbiamo individuato tre azioni fondamentali per “aggiustare” la macchina e metterla in grado di funzionare al meglio: la semplificazione amministrativa; la digitaliz- zazione (con grande attenzione ai suoi aspetti etici); la riforma della giustizia civile e penale. Da que- sti snodi passa la nostra capacità di reagire alla pandemia e contemporaneamente programmare la nuova Italia che tutti desideriamo: più efficiente, più sostenibile, più solidale. Per questo noi Cavalieri del Lavoro dedicheremo a semplificazione, digitalizzazione e riforma della giustizia le riflessioni ope- rative dei prossimi mesi per offrire a noi stessi, alle nostre imprese e alla politica suggerimenti e pro- poste tese ad aumentare la produttività del nostro Paese.Un altro impegno sarà quello di pensare al futuro della nostra imprenditorialità, che negli ultimi settant’anni ha fatto sì che l’Italia si trasformas- se da paese agricolo e arretrato in una delle prime potenze industriali del mondo. Ma, anche qui, non possiamo adagiarci sui successi del passato. Dobbiamo proiettarli nel futuro. E per farlo abbiamo bi- sogno che agli attuali imprenditori di successo si affianchino nuovi giovani imprenditori intelligenti e coraggiosi, in grado di operare in uno scenario sempre più complesso. Per questo abbiamo deciso di dedicarci alla formazione e valorizzazione di nuovi imprenditori, per spiegare ai giovani, a cominciare dagli studenti del nostro Collegio Universitario Lamaro Pozzani, il fascino della nostra attività e per su- scitare in loro la voglia di diventare imprenditori. Sarà un contributo a costruire l’Italia del futuro. N di Maurizio SELLA Un impegno RINNOVATO EDITORIALE

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