Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2020

46 Civiltà del Lavoro ottobre • novembre 2020 Federico Alessandro CONTADINI Allievo del Collegio Universitario Lamaro Pozzani Economia e Finanza Università “Tor Vergata”, Roma A settembre sono ripartite le lezioni. Come procede nel suo ateneo? Il mio è un caso particolare. L’Università di Tor Vergata ha scelto da subito di proseguire con la didattica online, riser- vando la modalità in presenza, e a settimane alternate, so- lo alle matricole. Personalmente, quindi, non ho mai avuto problemi perché, salvo una pausa di una settimana a mar- zo, le lezioni non si sono mai interrotte. Ora peraltro i do- centi hanno maggiore dimestichezza con gli strumenti di- gitali e le lezioni scorrono fluide. Tutto il giorno in collegamento dal Collegio. L’apprendi- mento ne ha risentito? Ci sono pro e contro, ma per me i primi superano i secondi. Eliminati gli spostamenti ho più tempo per studiare, stress in meno e un’ora di sonno in più. Il contatto con i professori resta, sono anzi molto disponibili a rispondere a domande e dubbi al di là della lezione. Ciò che manca è il rapporto con gli altri colleghi, il confronto a fine lezione, ciò che in fondo rende diversa l’università tradizionale da quella telematica. Ha dovuto rivedere qualche progetto? L’estate prossima vorrei fare l’esperienza di un periodo di studio all’estero. Vedremo se sarà possibile. Grossi disagi fortunatamente non ne ho avuti, penso invece a chi vo- leva partire per l’Erasmus e ha dovuto sospendere tutto. Come pensa venga gestita la pandemia in Italia? È presto per dirlo. Sotto il profilo economico credo che le scelte vincenti si vedranno nel medio periodo; dal punto di vista sanitario non essendo un esperto in medicina interpre- tare i dati in autonomia è difficile e le opinioni sono contra- stanti: di certo siamo migliorati nel tracciamento dei contagi ma meno rispetto ad altri paesi. A livello personale, dall’e- sperienza di conoscenti che sono dovuti ricorrere al tam- pone, percepisco una grande confusione nelle procedure. È preoccupato per i prossimi mesi? Sì e sto limitando al massimo i contatti con gli estranei. Sap- piamo che i giovani risultano meno colpiti dalla patologia ma ciascuno di noi ha genitori e familiari a cui pensare. So- no rientrato da poco a Roma dopo una settimana a casa e non le nascondo di essermi pentito di essere andato. Viag- giare ora non è prudente. Riccardo GOBBATO Allievo Collegio Universitario Lamaro Pozzani Ingegneria Informatica e Automatica Università “La Sapienza” Roma Come ha vissuto la quarantena? Dal punto di vista pratico, eliminando i tempi di spostamen- to, ho guadagnato due ore al giorno che ho potuto dedi- care allo studio oppure alla lettura. Salvo la prima settima- na di lockdown, che è stata un po’ caotica, le lezioni sono riprese subito online e si è pedalato parecchio. Oggi abbia- mo ogni tanto qualche piccolo problema tecnico ma nul- la di importante. Come si trova con le lezioni a distanza? Per il mio approccio allo studio vanno bene. Se ci sono dubbi basta mandare un vocale nella chat e il professore è disponibile. So che per altri è peggio, anche LA VOCE DEGLI ALFIERI DEL LAVORO E DEGLI ALLIEVI DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO “LAMARO POZZANI” La pandemia mette il mondo in stand by, ma il futuro è ancora possibile Fra lezioni a distanza e socialità ridotta, la vita quotidiana degli studenti universitari è drasticamente cambiata. Ma ciò non ha impedito loro di trovare lati positivi in questa “nuova normalità” e di impegnarsi negli studi anche con maggior profitto. Resta un po’ di preoccupazione per i propri cari ma tutti preferiscono conservare un pizzico di ottimismo PRIMO PIANO

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